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mente una paterna assistenza nelle Istituzioni Filantropiche le quali debbono essere considerate come ausiliarie indispensabili, e come secondo anello, inseparabile della catena Penitenziaria.
Lo scopo di questa Società eminentemente sociale, e caritatevole, in modo efficace, e perseverante, organizzate in America, in Inghilterra, in Francia, in Russia, in Germania, in Olanda, in Svizzera, e appoggiate con leggi, con lodi, con incoraggiamenti, e con premj, è in sostanza quello di preservare i Liberati dai pericoli della recidiva, e restituirli alle abitudini di una vita onesta, e laboriosa.
La Toscana non ha dato opera ancora ad una Associazione di Patronato, ma un analogo Progetto è stato già comunicato al Sig. Commendatore Bologna, il quale lo accolse con quel caldo Amore per il pubblico Bene, che lo distingue nell’esercizio delle sue importanti funzioni.
Voglio sperare che fra noi non vi sarà alcuno sì poco amico dell’Umanità, che possa non riconoscere la utilità patente di queste Istituzioni per le quali il Chiarissimo Sig. De Beranger nel suo Rendiconto del 3 Luglio 1842 alla Società di Patronato dei Giovani Liberati, del Dipartimento della Senna, dice. — „Le principe de moralisation qui sert de base à notre oeuvre, et qui est son but, s’étend, se propage, réveille dans tous les coeurs l’amour da bien, et fait naitre des nobles sympathies dans les classes les plus riches, comme dans les moins favorisées."
Concludo pertanto, che anche nella Riforma Penitenziaria la Toscana và facendo graduati progressi