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la roma sotterranea cristiana 19

gamento ne avrebbe ragionato (come a suo luogo) allorché avesse illustrato il cimitero di s. Sotere. Or dunque in questo terzo volume scioglie la promessa; ed illustra splendidamente quest’ultimo prolungamento, che si estende nella necropoli Soteriana. Istituisce dei confronti tra questa seconda parte e la prima del piano già illustrato e descritto; e ne raccoglie dati certissimi a confortare sempre meglio le sue diritte induzioni intorno non pure all’età del vasto sepolcreto di s. Sotere, ma e del suo svolgimento, rispetto alla generale istoria della classica necropoli Callistiana. Che se arida, ingrata e minuziosa potrà sembrare al lettore la trattazione della regione inferiore, maggior diletto vorrà certamente prendere nella trattazione di questa superiore, ove l’A. ci addita e illustra una serie di gallerie non tocche dalla rapace mano dell’ignorante, ma ricche di arcosoli loculi ed epigrafi tuttora al loro posto; e di bellissimi vasi vitrei infissi (secondo costume d’allora) agli angoli esterni dei loculi; e di monogrammi di Cristo di varie forme, tra’ quali il celebre acrostico ΙΧΘΥС (Iesus Christus). Tutto questo ei raccoglie, esamina, e ordina alla stregua della più severa critica. Confronta tanta dovizia di oggetti coi monumenti scoperti nelle gallerie della prima parte del piano1, ed osserva: in quella, a fatica, un monogramma di Cristo comparisce nella lunga serie de’ suoi sepolcri; in queste, ripetutamente ne appariscono, e con ordine costante, della forma benespesso Costantiniana; in quelle il cognome del defunto, scolpito sulla tomba, va quasi sempre accompagnato dal gentilizio; mentre su i sepolcri di queste, il gentilizio non apparisce pur una volta. Così nelle prime, le iscrizioni greche abbondano; e per contrario rarissime se ne incontrano nelle seconde: e per non dir di più; nelle gallerie Eusebiane radamente leggi la solenne parola, depositus, depositio: laddove nella continuazione loro per entro il Cimitero di s. Sotere, e varcato il primo limite del Cimitero di s. Callisto, si vede prendere cotesta parola predominio quasi assoluto. A tali confronti chi non vede subito che le due parti dì questo piano della Callistiana necropoli pertengono a due epoche, e successive? Che se è oscuro a sapere il punto preciso cronologico di separazione delle due epoche, è naturale peraltro il concludere che se la parte anteriore spetta alla seconda metà cadente del secolo III (e splendidamente lo provò il ch.mo Autore nel tomo precedente); la parte posteriore, che di quella è continuazione, non può aver avuto principio innanzi del secolo IV.

  1. T. II, pag. 287 e segg.