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4 la roma sotterranea cristiana

maggiore, che è quello di Santa Sotere; nel II, svolge la istoria dell’Arenaria, detta di Sant’Ippolito; ritornando sopra altre regioni, che a studio lasciò di esaminare nell’antecedente Volume, per trattarne in questo, come a suo più conveniente luogo; nel III finalmente prende a ragionare del Cimiterio costruito all’aperto cielo sopra la istessa Necropoli, spiegando le relazioni che questo ebbe con quella, e in genere il sistema delle aree sepolcrali cristiane all’aperto cielo.

E poichè ha in animo di continuare nei seguenti Volumi la illustrazione degli altri suburbani Cimiteri maggiori e minori, ci offre in ultimo, direi come saggio, la illustrazione del rusticano Cimitero di Generosa.

Si chiude poi il Volume con un’Appendice architettonica e fisica, dettata dal ch. fratello dell’Autore, cav. Michele Stefano, nome ben conosciuto dai dotti; il quale per via di analisi geologica ed architettonica è riuscito a ritrovare le forme e il fisico svolgimento della gran rete di escavazioni, operate nelle sotterranee regioni Callistiane: lavoro, che spande una vivissima luce, e pone come il suggello alle verità storiche ed archeologiche, esposte dall’esimio A. nel testo.

Finalmente gli va di corredo un Atlante di LII Tavole, che sono la fedelissima riproduzione, a cromolitografia, dei sotterranei monumenti.

Esposto così il vasto disegno, scendiamo a vedere come il dotto Autore lo colorisca.

I.

Il Cimitero di Santa Sotere.


Chi abbia già letto il 2.° tomo dell’Opera, facilmente ricorderà come in quello accennasse il ch.mo A. ad un’ampia sotterranea Necropoli, tra la via Appia e l’Ardeatina, a occidente delle Cripte papali, la quale si aggiunge ed allaccia alla vastissima Callistiana. Allora però ei si studiò solamente di determinarne i veri limiti; e l’egregio fratello Michele dimostrò analiticamente, non con ordinaria dottrina geologica e architettonica, essere una e sola vastissima regione, formata di quattro zone, aggiuntesi successivamente le une alle altre.

Non era, è vero, ignota ai sacri Archeologi questa vasta regione della Callistiana necropoli, e già si conosceva nel sec. XV; se non che rimasta fin qua, non pure anonima (senza cioè un particolare storico nome come le altre) non si conosceva nemmeno il suo proprio ed esatto perimetro: donde tante erronee opinioni ne vennero e in