Pagina:Roma Antica 4.djvu/90

18 MEMORIE

del Portico, vi fosse Marco Agrippa trionfante, sopra un Carro di bronzo, e nella pendenza del frontispizio stessero i Leoni, e nel mezzo la Conca con le Ceneri di esso. Al tempo di Clemente VII, essendo Maestro di Strade Ottaviano della Valle, volendo accomodare la strada, scoperse li detti Leoni, e Conca, che un’altra volta si erano ricoperti; fece due piedi alla Conca con la sua Iscrizione, e i Leoni li sollevò da terra sopra due tronchi di Colonne; e Sisto V poi li trasportò alla sua Fonte Felice alle Terme Diocleziane, per essere sua impresa. La Conca1 è rimasta avanti il Portico, e li bronzi trovati da Eugenio IV suppongo li fondessero.

36. Mi ricordo, fuori di Porta S. Gio: un miglio passati l’Acquedotti, dove si dice il Monte del Grano, vi era un gran massiccio antico fatto di scaglia; bastò l’animo ad un Cavatore di romperlo, ed entratovi dentro, calò giù tanto, che trovò un gran Pilo storiato con il Ratto delle Sabine, e sopra il coperchio vi erano due figure distinte con il Ritratto di Alessandro Severo, e Giulia Mammea sua madre, dentro del quale vi erano delle ceneri; ed ora si trova nel Campidoglio, in mezzo al Cortile del Palazzo de’ Conservatori.

37. Mi ricordo, che nella via, che parte da Monte Cavallo, e va a Porta Pia, al tempo di Sisto V vi furono fatte quattro Fontane, di una delle quali è padrone Muzio Mattei, che fabbricando in quel luogo vi trovò un Sacrifizio con il Vitello, ed alcuni Leviti, un Bacco due volte maggior del naturale, con un Fauno, che lo sostenta, ed una Tigre ai piedi, che mangia dell’uve, una Venere, ed altre statue di buoni Maestri; e perchè detto luogo fa capocroce alla strada, che va a S. Maria Maggiore, volendo la gente fabbricar Case, si sono scoperte molte fabbriche povere, tenendo fussero stufe plebee, più che altro.

38. Mi ricordo presso detta strada, verso S. Vi-

  1. Questa Conca si ammira presentemente nel Sepolcro di Clemente XII, nella Cappella Corsini in S. Gio: Laterano.