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14 MEMORIE

altra Conca sua compagna la levò dall'Antoniana Paolo II e la messe sopra la Piazza di S. Marco, ma poi il Cardinal Farnese la condusse nella sua Piazza per accompagnar l’altra; in somma tutte due erano nell’Antoniana, ma la Barca non si è mai trovata; fate conto che avendo un tempo navigato per acqua, dovette poi navigar per fuoco in qualche calcara. Vi furono trovati ancora li due Ercoli, che stanno nel Cortile Farnese. Il Duca Cosimo ne levò una gran colonna di granito, e l’ha condotta in Firenze, sopra la Piazza della Santissima Trinità, dirizzata con una Vittoria di porfido, in memoria della vittoria ottenuta contro Pietro Strozzi; ed in quel luogo gli fu data la nuova.

24. A’ Santi Pietro, e Marcellino sotto la Chiesa, vi si trovò gran quantità di pilastri con volte addosso sotterrate senza lume, così fabbricate dagli Antichi; io credo che fusse Castrum aquae, perchè da quel luogo da Sisto V vi fu fatta una scoperta dì grossa muraglia, fondata sopra quadri dì travertino, e furono levati in servizio delle sue fabbriche: non poteva esser altro che un acquedotto, che pigliava l’acqua dal Castello che andava verso il Coliseo. Vi fu trovato un Idolo di marmo poco minore del naturale, e stava diritto, con piedi e mani gionte, ed un serpe lo cerchiava dai piedi sino alla bocca; era vestito d’un sottilissimo velo; aveva al collo una ghirlanda di fiori di granati, e non molto lontano da lui, una Venere grande al naturale, che figura uscir dal bagno con un Cupido appresso, e la comprò il Cardinal Montalto.


    mare, non essendo comparsa in Roma l’Acqua Paola, che ne forma i salienti, e le fa così abbondanti, sennon nell'Anno 1612, come ce lo attesta la Lapide sopra la gran Fontana a Ponte Sisto. Allora fu, che il Cardinale Odoardo Farnese potè pensare alla disposizione, ed alzamento delle due nobilissime Fontane, avendo acquistato in fatti per tal’effetto 48 oncie di quell'acqua, con valersi, per l'esecuzione dell’opera, delli due Fratelli Rainaldi, come dietro la scorta del Martinelli nella Roma Ricercata, e di altre memorie saviamente rileva il Cassi nel Tomo I del corso delle Acque pag. 390, e seg.