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DI FLAMINIO VACCA 13

mi ricordo vedervi cavare, e vi furono trovati piedistalli con Trofei, e Provincie prigioni di mezzo rilievo1, ed al presente vi sono tornati a cavare, e ne trovano degli altri, e sono compagni di quelli, che V. S. vide nell’Antiquario di Farnese.

22. Accanto il Coliseo verso Ss. Giovanni, e Paolo, vi è una vigna: mi ricordo vi fu trovata una gran platea di grossissimi quadri di travertini, e due capitelli Corintj; e quando Pio IV le terme Diocleziane restaurò, e dedicolle alla Madonna degli Angeli, mancandogli un capitello nella nave principale, che per antichità vi mancava, vi mise uno di quelli; e vi fu trovata una Barca di marmo da 40 palmi longa, ed una fontana molto adorna di marmi, e credetemi, che aveva avuto più fuoco, che acqua; ed ancora molti condotti di piombo. Dicevano essere il fine di casa aurea: e dipoi Vespasiano vi fabbricò il Coliseo.

23. Molti anni sono mi raccontava uno scarpellino, che il Padre di suo Padre, quale fu a’ tempo di Sisto IV nell'Antoniana, aveva visto un’Isola di marmo con molti piè di figure attaccati nell’istessa Isola; e vi era ancora una Barca di marmo con figure sopra, ma tutte minate, quale andava verso quell’Isola navigando, ed una conca di granito; e disse il vero, perchè Paolo III la trovò, ed oggi è nel suo palazzo restaurata; ed anche una Conca di granito2, quale sta nella piazza, e l'

  1. Di questi Piedestalli rappresentanti Provincie in altre parti ritrovati, si è parlato nelle Note al Nardini
  2. Da quanto qui si narra dal Vacca, assai chiaramente si comprende, che nell’Anno 1594 tempo, in cui quell'Autore scriveva, le due gran Conche di granito ritrovate nelle Terme Antoniane, si stavano ancora giacenti sulla Piazza Farnese, come appunto nell'Anno 1591 pubblicate le aveva il Tempesta nel suo Prospetto di Roma, donde evidente si rende lo sbaglio di quelli, che hanno incautamente attribuito a Paolo III, che morì nel 1549, o al Nipote Cardin. Alessandro morto nell’Anno 1589, le due bellissime Fontane, che adornano la suddetta piazza, venendo dimostrata la falsità di tali Epoche dai fatti posteriori del Tempesta, e del Vacca, e molto più dalla mancanza in quei tempi dell’acqua, che le potesse ani-