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8 | MEMORIE |
trovarono alcuni prigioni simili a quelli che sono sopra l'Arco1 che si dice di Costantino della medesima maniera; io osservai con diligenza, e tengo per certo essere della medesima mano, e del maestro, che fece la colonna, e credo che intorno alla colonna vi fosse un incolonnato di forma quadrata, ed ogni facciata avesse il suo arco; certa cosa è che l’ Arco di Costantino è stato trasportato perchè si vede nell’imbasamento esser le scolture molto goffe, e furono fatte al tempo di Costantino quando la Scoltura era persa. Dico essere uno delli suddetti quattro Archi. E che sia il vero, le sculture di sopra sono di mano del maestro della colonna; nell’istorie vi è l’effigie di Trajano, e le istorie tornano al proposito di Trajano, e non è da far meraviglia se lo imbasamento fu rifatto, perchè come più appresso a terra sentì maggior fuoco, e volendolo dirizzare a Costantino, bisognò rifare tutta la parte da basso, e servirsi dì quelli goffi maestri.
10. È opinione di molti, che li Giganti di Monte Cavallo anticamente stassero innanzi la porta di Casa Aurea, e poi fossero messi da Costantino sopra quelli posamenti, di dove li levò Sisto V. Sopra il medesimo posamento vi erano due Costantini di marmo, quali Paolo III trasportò in Campidoglio, ed oggi sono per ornamento della scala dell’Araceli dal-
- ↑ Le Statue dei Prigionieri di ottima maniera, che sono qui accennate, come esistenti nella parte superiore delle Facciate dell’Arco di Costantino, si ritrovarono improvisamente una mattina, verso il fine del Pontificato di Clem. VII tutte senza testa, e tali si restarono fino a Clem. XII che nell’universal ristoramento di questo Arco, a cui portollo la nativa sua generosità, e magnificenza, diede ancora la providenza per la riparazione necessaria delle teste mancanti, cosa che fu con grande esattezza, e proprietà eseguita, e sommamente applaudita. Autore di quel sacrilego attentato fu stimato Lorenzino de’ Medici, stranamente avido, e senza misura delle cose antiche, ed apportò un tal fatto sì grande rammarico a Clem. VII che apertamente chiamava detto Lorenzino infamia, e vituperio della Casa Medici, come ce lo attesta il Varchi nella Storia Fiorentina, ed è ben credibile che se soppravvissuto fosse quel degnissimo Pontefice qualche tempo, costretto avrebbe il Reo a riportare quello, che con tanto scapito del proprio onore aveva tolto.