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AL MOLTO MAGNIFICO SIGNORE


SIMONETTO ANASTASII


PADRONE ONORANDO



Essendomi venuto all’orecchio, che V. S. si va consumando intorno a un nobil trattato sopra le Antichità di Roma, mi è parso per gl’infiniti obblighi che le tengo farle cosa grata mandarle questo stracciafoglio, nel quale saranno notate tutte quelle antichità, che da mia puerizia sino alla età di anni 56 mi ricordo di aver viste e sentite dire in diversi luoghi di Roma essersi scoperte. Accetterà dunque V. S. la sincerità dell’animo mio e non sdegni se io porto legne al bosco: e con questo le bacio le mani.

Roma il primo Novembre 1594.
Di V. S.
Affezionatissimo Servidore

Flaminio Vacca