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DI OTTAVIO FALCONIERI 31

co, che essendo andato a trovar Pompeo al Campo [Nella vita di Pompeo] in Farsaglia, dove dagli altri fu ricevuto con risa per essere egli zoppo, ed in età già decrepita, ebbe dal medesimo dimostrazioni particolari di stima, essendosi Pompeo, appena vedutolo, rizzato in piedi, e andatogli incontro per riceverlo. Questo però non con nome di Cestio, ma con quello di Sestio vien chiamalo da Plutarco, né so per qual ragione il Glandorpio lo faccia di questa Famiglia, se forse egli non si è lasciato indurre a ciò dall’opinione, dalla quale non si mostra lontano, che le Famiglie Cestia, e Sestia sieno la stessa; ed in ogni caso il prenome di Tidio, che Plutarco stesso gli attribuisce, senza molte altre opposizioni, che potrebbero farsi in contrario, non lascia luogo di dubitare s’egli possa essere il Cestio, di cui sì ragiona; del quale non avendosi notizia particolare dagli Scrittori antichi, non è da maravigliarsi, che i moderni, i quali hanno parlato della Piramide, non abbiano detto cosa alcuna di lui.

M VALERIVS MESSALLA CORVINVS.

M. Valerio Messalla (o come è scritto appresso il Glandorpio, il Manuzio, ed anche in alcune antiche Iscrizioni) Messala Corvino, di cui si fa menzione in questo luogo, è quello, a mio parere, che fu figliuolo dell’Oratore, ed anche egli Oratore insieme, di cui Cicerone parla con tanta lode in una lettera, che scrive a Bruto in sua raccomandazione, e Tibullo ne celebra altamente il valore nel Panegirico, che unico in verso Eroico egli compose in sua lode. Fu prima contro Augusto, del quale divenne poscia confidentissimo, per modo che si crede, ch’egli comandasse il corno sinistro nella famosa battaglia di Azio. Di esso, come di uomo uno de’ [In Chronic.] più illustri del suo tempo, parlano quasi tulli gli Scrittori delle storie Romane, e secondo Eusebio, egli morì circa il mezzo dell’Imperio d’Augusto.

Potè anche essere figliuolo dì questo, il quale fu Console con Gneo Lentulo Getulico l’anno, nel quale (secondo alcuni) nacque il Salvatore.

P. RVTILIVS LVPVS. Sono stati molti nella Famiglia Rutilia, i quali hanno avuto il pronome di Publio, ed il cognome di Lupo; ma fra di essi non e’ è niuno, il quale si accosti più al tempo dell’