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24 DISCORSO

in occasione d’aver vinto, e soggiogato alcun popolo inimico si facevano agli Dei, e particolarmente a Giove nel Campidoglio i Conviti, de’ quali si tratta; o perchè nella rappresentazione di questa solennità tornasse in acconcio il figurarvele per quella stessa ragione, per la quale le Vittorie si fingevano, che assistessero a diverse altre, come si vede in un Basso rilievo rappresentante la Deificazione d’Ercole, il quale si conserva nella Guardaroba del palazzo Farnese, ed in un altro, ch’è nel Giardino del Serenissimo Gran Duca di Toscana alla Trinità de’ Monti, ed in una medaglia di bronzo mezzana portata da Fulvio Orsini nella Famiglia Oppia, appartenente a Quinto Oppio Pretore, nel rovescio della quale è una Vittoria in tutto il resto somigliante a questa, se non ch’ella ha nella destra un lunghissimo ramo di palma, e nella sinistra (ciò che è ancora da osservarsi al proposito nostro) un bacino entrovi de’ pomi, o cose simili da mangiare. Quello, che io ravviso di particolare, e che fuse è fatto per dinotare più espressamente, a qual fine esse vi sieno state poste, è il serto, ch’elle hanno nella man manca, somigliante, per quanto si può conoscere per la sua piccolezza nella pittura scolorita, a quelli, che si veggono in mano a persone, che stanno a mensa in moltissimi Bassirilìevi. i disegni de’ quali si conservano nel famoso Studio del Commendatore Cassiano dal Pozzo e dal Commendator Carlo Antonio suo fratello mi sono stati cortesemente comunicati. Io so bene, che a molti di quelli, i quali non avranno vedute le pitture istesse, non parerà, che questi, ch’io dico esser Serti, sieno veramente tali: ma se vedessero, ch’essi sono del medesimo colore, che le corone tenute nella destra dalle stesse Vittorie, e considerassero, che attesa la rozzezza della pittura, alcuni tratti della quale, onde talora si distuguon le cose, non seno imitabili da chi intaglia in rame, confesserebbero agevolmente, che la somiglianza, la quale essi hanno di que’ lacci nell’estremità co’ già detti de’ Bassirilievi, e con quelli, che pendono dalle Cercne istesse, è motivo bastante per render probabile la mia opinione, la quale siccome tutte l’altre, io porto nel presente Discorso, non pretendo di proporre a’ Lettori, se non come semplici coghietturare