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DI OTTAVIO FALCONIERI 23

getta a molte opposizioni. Questa è posta anch’essa a sedere, ed ha innanzi a mio credere una di quelle mense le quali si chiamavano Monopodj, cioè Tavole d’un sol piede, l’uso delle quali riferiscono Livio, e Plinio essere stato introdotto in Roma dopo [Lib. 39
Lib. 34. cap. 3.
Ne' Com. sopra Vitruv. lib. 6.]
la guerra d’Asia, e di questa sorta testifica Guglielmo Filandro di averne vedute scolpite alcune in diversi Bassirilievi, di forma rotonda, come per l’appunto dovevan esser quelle, che in diversi luoghi di Cicerone, di Marziale, e di Giovenale vengono chiamate con nome Orbes, né senza misterio, se crediamo a Plutarco , il quale afferma, che elle si facevano in questa forma ad imitazione della Terra, la quale ci alimenta, ed è anche essa ritonda. Parrà forse ad alcuno, che il giro di questa sia piccolo per una mensa, nè io il niego; ma oltre che di simil piccolezza si veggono figurate nella Notizia dell’uno, e l’altro Imperio, e poco maggiori ne’ Bassirilievi, dove sono anche due, e tre persone a mangiare, e che i Dipintori per lo più si contentano di accennar le cose senza ohbligarsi all’esattezza delle proporzioni, e delle misure, è da sapersi, che gli Antichi ne’ loro Conviti ogni volta che portavan nuovi servizj mutavano ancora le tavole, come dimostra [Lib. de Vasc.] ampiamente il Baifio con l’autorità di molti Scrittori antichi, onde poi metaforicamente il nome di mense prime, e seconde attribuivasi a’ cibi, che secondo quest’ordine in esse ponevansi; e perciò è credibile, che affinchè elle potessero facilmente portarsi da un luogo all’altro, si facessero assai raccolte, massimamente se fusse vera l’opinione di coloro, i quali mossi da alcuni luoghi d’Omero, hanno creduto, che si usasse anticamente di porre a ciascuno de’ Convitati una mensa da per se. L’atto della figura, la quale stende la mano verso di essa, accresce forza alla conghiettura, siccome ancora lo stare ella a sedere; essendo noto, che le donne ne’ Conviti mangiavano sedendo; e come avvertisce il Lazio [De Rom. Rep. lib. 2. cap. 5.]. altre volte citato, era rito speziale de’ Lettisternj, che dove Giove, e gli altri Dei stavano a giacere, Giunone, Minerva si ponessero sedenti. Le figure alate, dipinte come s’è detto, ne’ quattro canti della volta, non credo potersi dubitar da alcuno, che elle non sieno immagini di Vittorie quivi figurate, o perchè