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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 129

Il qual fonte trovavasi tre miglia distante da Terracina, come lo stesso Orazio soggiunge:

Millia tum pransi tria repimus, atque subimus
Impositum saxis late candentibus Anxur.

Laonde devesi riconoscere nella sorgente che presso la così detta Torre delle Mole di Terracina si trova. Terracina è posta XVIII. miglia di là dal Foro di Appio secondo Antonino, XIX. secondo il calcolo dell’Itinerario di Gerusalemme, che io credo più esatto perchè si accorda meglio colla distanza reale. Da Terracina a Fondi gl’Itinerarj e la Carta vanno di accordo, e pongono la distanza di XIII. miglia, e la via moderna segue l’antica, onde nulla può notarsi se non il taglio della rupe fatto anticamente sotto Terracina per dare alla strada un passaggio.

Le stazioni seguenti si allontanano troppo dal mio assunto perchè le descriva minutamente, e solo in conciso dirò, che Formiæ era ne’ contorni di Mola di Gaeta e Castellone, e che la Carta, e l’Itinerario di Antonino dando a questa stazione XIII. miglia di distanza da Fondi mi sembrano più esatti del Gerosolimitano che ne pone XII. Le rovine di Minturnæ, che s’incontrano prima di passare il Garigliano; ne determinano la posizione a nove miglia circa lungi da Mola, o da Formiæ, come concordemente gl’Itinerarj e la Carta la pongono. Passato il Garigliano, l’antico Liri, la via Appia volgeva a destra per andare a Sinuessa città posta concordemente dagl’Itinerari, e dalla Carla a nove miglia da Minturnæ. E siccome Strabone nel lib. V. dice, che stava sopra un golfo, o seno di mare che dava origine al suo nome, perciò messe insieme queste due circostanze, essa dee riconoscersi nelle rovine che si trovano sotto il monte Massico presso il mare non lungi da Mondragone. A Sinuessa distaccavasi a destra la via Campana, o Domiziana, che costeggiando il mare conduceva a Baja e Pozzuoli. La via Appia però internandosi di nuovo nel paese perveniva, secondo la Carta, dopo sette miglia al fiume Safo oggi Sarone, che essa passava sopra il ponte Campano, stazione che nell’itinerario con più ragione si pone a nove miglia, e che oggi dicesi il ponte de’ Monaci. Le due stazioni seguenti che nella Carta si leggono Urbanis, e