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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 111

deatina, ad il pezzo dell’Asinaria che univa queste due vie insieme, traversando ancor l’Appia, che si trovava frammezzo. Che poi inoltre vi fosse una via, che retta usciva dalla porta Asinaria ed incontrava la via Latina, lo mostra Procopio nel libro I. della Guerra Gotica capo XIV. dove dice, che Belisario venne a Roma per la via Latina, ed entrò per la porta Asinaria.

Ma la via Latina era una delle principali strade che uscivano da Roma, e sebbene non se ne conosca l’origine, pure conviene crederla delle più antiche per le guerre, e le relazioni, che ebbero i Romani ne’ tempi primitivi nel Lazio superiore. Il suo nome siccome chiaramente si scorge derivollo dal paese che traversava cioè il Lazio; ed i suoi limiti in questa guisa descrivonsi da Strabone nel più volte citato lib. V. p. 163. Μέση δ᾽ αὐτῶν ἡ Λατίνη ἡ συμπίπτουσα τῇ Ἀππίᾳ κατὰ Κάσινον πόλιν, διέχουσαν Καπύης ἐννεακαίδεκα σταδίους. Ἄρχεται δὲ ἀπὸ τῆς Ἀππίας ἐν ἀριστερᾷ ἀπ᾽ αὐτῆς ἐκτρεπομένη πλησίον Ῥώμης: Fra queste, cioè fra la via Appia e Valeria, va in mezzo la Latina, la quale si congiunge coll’Appia verso la città di Casino (leggasi Casilino) distante diciannove stadj da Capua. Comincia essa dall’Appia deviando a sinistra vicino a Roma. Dissi nel riportare questo passo, che invece di Casino dovesse leggersi Casilino, poiché sebbene a Casino passasse la via Latina, pure non era là, che poteva riunirsi all’Appia, che molto discosto passava, e fralle due vie la catena dell’Appennino, si opponeva a qualunque riunione. Ed infatti nella Carta si fa la giunzione delle due vie a Casilino; e Strabone stesso più sotto p. 12. parlando di Cale, e Teano Sidicino, città poste molto di là da Casino più verso Casilino, mostra che stavano sulla via Latina, e perciò che questa non finiva a Casino. Πρὸς δὲ ταῖς ῥηθείσαις, ἔτι καὶ αὗται Καμπαναὶ πόλεις εἰσὶν ὧν ἐμνήσθημεν πρότερον Κάλη τε, καὶ Τέανον Σιδικῆνον, ἃς διορίζουσιν αἱ Δύο Τύχαι ἐφ᾽ ἑκάτερα ἱδρυμέναι τῆς Λατίνης ὁδοῦ; Oltre le già accennate, queste città ancora sono Campane, delle quali prima feci menzione, Cale, e Teano Sidiceno, fra le quali sono le due Fortune erette di quà, e di là sulla via Latina.