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98 DELLE VIE DEGLI ANTICHI

un viottolo, che segue presso a poco la direzione della via Collatina così chiamata perchè conduceva a Collazia, città resa celebre dalla morte di Lucrezia, e della quale esistono i ruderi presso l’Osteria dell’Osa non lungi dall’Aniene, otto in nove miglia distante da Roma. Meno di un miglio circa distante dalla Porta si lascia a destra la Basilica antica di S. Lorenzo, da cui la porta trae il nome attuale. Passato S. Lorenzo si vede chiaramente che la strada moderna segue esattamente la direzione dell’antica essendosi tagliata una rupe che ne impediva il passo, e così segue quasi in linea retta sino all’Aniene che si traghetta sopra un ponte di costruzione del VI secolo, con fortificazioni de’ tempi ancora inferiori. Questo ponte si dice Mammolo, e perciò se ne attribuisce la fondazione a Mammea senza però che si possa addurre autorità per appoggiare questa opinione. Certo è che anche prima di Mammea uno ve ne dovè essere, perchè la via Tiburtina è di molto anteriore, e come si vide di sopra venne costrutta almeno contemporaneamente colla Valeria nel 477. di Roma 306, avanti l’era volgare. Il ponte attuale però è opera di Narsete come tutti gli altri intorno a Roma meno il Milvio, i quali al dire di Procopio nel lib. III. della Guerra Gotica capo XXIV., vennero tagliati da Totila nel ritirarsi da Roma a Tivoli.

Dopo il ponte Mammolo, che è quattro miglia distante da Roma, la via Tiburtina un miglio e mezzo più oltre devia per poco a sinistra della strada moderna; e di nuovo si ricongiunge con essa verso l’ottavo miglio nel luogo denominato il Forno. Ivi si vede un bivio; la via a destra è la via Tiburtina, la quale qui in molli tratti si trova conservata; la sinistra conduce a Monticelli, ed ai monti Corniculani, ed ha l’apparenza di essere antica, e perciò la chiamerò via Corniculana.

Ma ritornando alla via Tiburtina questa, come dissi in principio si segue sino a Martellone, dove si perde a sinistra ne’ campi, e se ne vede chiaramente la deviazione; che essa però traversasse le acque Albule presso a poco nel sito dove oggi si passano lo mostrano i ruderi de’ sepolcri, che ivi si osservano, e soprattutto la colonna milliaria ivi tro-