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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 95

alla Fiora, od ivi deviando a sinistra ne’ campi e sempre tenendosi obliquamente a sinistra se ne riconosce qualche indizio, seguendo il quale si perviene a Rimane, dove trattando della via Salaria vedemmo essere stato Eretum, città Sabina nella quale la via Nomentana riunivasi alla Salaria secondo il passo più volte riportato di Strabone lib. V. p. 158.

Fra la porta Nomentana, e la porta Tiburtina oggi detta di S. Lorenzo si trovano due porte chiuse senza contare altre porticine; la prima di queste porte chiuse è una di quelle che appartenevano al Castrum prætorium incluso nelle mura urbane o da Aureliano, o più probabilmente da Onorio, o da Belisario. L’altra si trova subito dopo passato il Castrum suddetto e per la sua costruzione di travertini è similissima alla porta S. Lorenzo, alla Maggiore, alla Latina etc. e per conseguenza anche essa del tempo di Onorio. Da queste due porte qualunque ne fosse il nome, che non è questo il luogo di discutersi, uscivano certamente strade; ma queste erano necessariamente brevissime, poiché tosto s’incontravano o colla Nomentana a sinistra, o colla Tiburtina a destra, e per conseguente non servivano, se non di commodità maggiore al popolo, specialmente ne’ giorni di affluenza.

§. 2.

Delle vie Tiburtina e Valeria.


La porta S. Lorenzo, che segue è la Tiburtina del recinto di Onorio, la quale avea un tal nome perchè di là usciva la via Tiburtina, che conduceva a Tibur oggi per corruzione chiamato Tivoli. Questa porta come dalla iscrizione esistente apparisce è del tempo di Onorio, fu sostituita alla porta Esquilina del recinto di Servio, la quale secondo Strabone lib. V. pag 162. fu dove l’Aggere di Servio finiva, e per conseguenza ne’ contorni dell’arco di Gallieno: Διόπερ τάφρον βαθεῖαν ὀρύξαντες εἰς τὸ ἐντὸς ἐδέξαντο τὴν γῆν, καὶ ἐξέτειναν ὅσον ἑξαστάδιον χῶμα ἐπὶ τῇ ἐντὸς ὀφρύι τῆς τάφρου, καὶ ἐπέβαλον τεῖχος καὶ πύργους ἀπὸ τῆς Κολλίνας πύλης μέχρι τῆς Ἠσκυλίνης.: Per la qual