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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 87

dene era cinque miglia distante dalla stessa città, ed in questa guisa l’Itinerario, e la Carta pongono concordemente Eretum a dieciotto miglia. Che infatti Fidene fosse a cinque miglia da Roma Dionisio Alicarnasseo nel II. libro p. 116. a chiare note l’afferma: Ταῦτα διαπραξάμενος ἐπὶ τὴν Φιδηναίων ἐστράτευσε πόλιν, ἀπὸ τετταράκοντα σταδίων τῆς Ῥώμης κειμένην, μεγάλην τε καὶ πολυάνθρωπον οὖσαν τότε. Avendo queste cose operato incedè contro la città de’ Fidenati, che allora era grande, e popolosa, posta a quaranta stadj da Roma. E lo stesso ripete nel libro III p 167, e nel X p. 648. quaranta stadj fanno appunto cinque miglia. Ciò posto la sua situazione è da cercarsi ne’ luoghi che sono presso il quinto miglio dalla porta attuale, giacchè si è veduto, che di poco differisce la sua posizione dall’antica porta Collina, e per conseguente Fidene fu tra Villa Spada, e Castel Giubileo. Infatti al dire dello stesso Dionisio lib. II. p. 117. lib. III p. 161. 165. Fidene era di là dall’Aniene, presso il Tevere, che ivi era più veloce, e vorticoso, e secondo Livio nel libro IV. c. XI. era alta e forte, e tutti questi caratteri corrispondono esattamente nello spazio indicato dove si ergono a destra della via Salaria colli dirupati, coperti di rovine, e fra queste molte pietra; quadrate appartenenti all’antico recinto. Circa due miglia dopo Castel Giubileo, che forse fece parte anche esso di Fidene si trova la Marciliana, Osteria che probabilmente deriva il suo nome da un Fundus Marcilianus ivi negli antichi tempi esistente.

Quattro miglia dopo si passa un fiumicello di ripe assai alte, che in questo sito dopo essere diviso in varj canali per inaffiare il terreno si scarica nel Tevere, la sua distanza è di circa undici miglia da Roma. Che questo sia l’Allia fiume reso celebre dalla rotta che ivi riportarono i Romani dai Galli, lo mostra Livio nel lib. V. c. XXI Quippe quibus velut tumultuario exercitu raptim ducto ægre ad undecimum lapidem occursum est, qua flumen Allia, Crustominis montibus praealto defluens alveo; haud multum infra viam Tiberino amni miscetur. Né in questi contorni sono altri fiumi, che possano contrastare a questo l’onore di tal rinomanza, imperciocché il Rio Mosso, e l’altro che poco prima