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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 71


Due miglia dopo Rignano a destra si veggono gli avanzi creduti del Tempio di Feronia, celebre Santuario degli Etrusci ne’ Capenati. Ma se era ne’ Capenati, del che non v’ha dubbio, giacché Livio al libro VI. della terza capo VII. espressamente lo dice, e Silio lo ripete al libro 13 v. 83. e seg. anzi quest’ultimo ne descrive sì bene la posizione, che è impossibile errare:

Itur in agros
Dives ubi ante omnes colitur Feronia luco
Et sacer humectat fluvialia rura Capenas.


Se pertanto era ne’ Capenati, sotto il Soratte nella pianura, in mezzo ad un bosco sacro, e presso il fiume Capenate, verso il Tevere, come da Silio si rileva non potè essere, dove si dice, cioè sul Soratte, verso la via Flaminia dove niuna di queste circostanze può convenire, ma nel piano dall’altra parte de1 Soratte, fra questo monte, il Tevere ed il fiumicello che nasce presso Nazzano e sbocca nel Tevere di qua da Ponzano, che è il solo rivo, a cui può convenire il nome di Capenate, perchè è il solo che nel territorio de’ Capenati intieramente scorra. Supposto il Tempio, e Luco di Feronia in questi limiti esso non potè essere che nel bosco di S. Francesco, dove esiste una Chiesa e Convento dedicata a tal Santo. E per maggiore chiarezza udiamo cosa ci dice Strabone nel libro quinto pag. 156. Ὑπὸ δὲ τῷ Σωράκτῳ ὄρει Φερωνία πόλις ἐστίν, ὁμώνυμος ἐπιχωρίᾳ τινὶ δαίμονι τιμωμένῃ σφόδρα ὑπὸ τῶν περιοίκων, ἧς τέμενός ἐστιν ἐν τῷ τόπῳ θαυμαστὴν ἱεροποιίαν ἔχον. γυμνοῖς γὰρ ποσὶ διεξίασιν ἀνθρακιὰν καὶ σποδιὰν μεγάλην οἱ κατεχόμενοι ὑπὸ τῆς δαίμονος ταύτης ἀπαθεῖς, καὶ συνέρχεται πλῆθος ἀνθρώπων ἅμα τῆς τε πανηγύρεως χάριν, ἣ συντελεῖται κατ᾽ ἔτος, καὶ τῆς λεχθείσης θέας Sotto il monte Soratte havvi la città di Feronia, che ha lo stesso nome che una divinità nazionale molto onorata dai popoli circonvicini, il cui recinto sacro è in quel luogo, e presenta un genere strano di sacrificio; imperciocché co’ piedi nudi quelli che sono posseduti dalla Dea passano sopra una grande bragia ardente senza soffrir nocumento, e una moltitudine di gente vi concorre per la festa, che oqni anno ivi si celebra, e per lo spettacolo sopraddetto. Ecco Strabone che descrivendo il tem-