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60 DELLE VIE DEGLI ANTICHI

la Ciminia. Dopo circa 1500 passi geometrici si giunge alli prati denominati di Tor di Quinto da una Torre de’ bassi tempi che ancora ivi esiste, e che porta un tal nome; questa è a sinistra della via, e costruzione così detta saracinesca, in rovine, e molto pittoresca per la sua posizione sopra certi sassi. Generalmente si deduce l’etimologia di Tor di Quinto da Quinzio Cincinnato, di cui pretendono che qui fosse il podere; e perciò chiamano questi prati ancora col nome di Quinzj. Ma quanto questa opinione sia lontana dal vero basta leggere in Tito Livio (lib. III, c. XI.) la situazione de’ prati Quinzj; spes unica imperii populi Romani Lucius Quintius trans Tiberim contra eum ipsum locum, ubi nunc Navalia sunt, quatuor jugerum colebat agrum quae PRATA QUINTIA vocantur. Ma i Navali si sa dove furono, cioè poco più in là dell’Aventino, sul Tevere, e di ciò non v’ha dubbi veruno. Ora se i prati Quinzj al dire di Livio furono incontro ai Navali, non poterono essere, che fuori la porta Portese, e per conseguenza in una situazione opposta a quella de’ pretesi prati Quinzj circa cinque miglia lontano dall’antica porta sotto il Campidoglio. L’etimologia vera di Tor di Quinto è come si vede ad quintiun lapidem perchè realmente si trova al quinto miglio della via Flaminia.

Passata Tor di Quinto, circa 4. miglia lontane dalla porta moderna, si vedono a sinistra rupi di tufo tagliate espressamente per fare passare la strada; queste stesse rupi, continuano a fiancheggiarle con qualche intervallo, sino di là da Prima Porta dove sono, come vedremo, decisamente rosse. Ma l’antica via Flaminia non si accostava tanto a queste, e piuttosto tenevasi nel piano a destra, lungo la riva del Tevere, come evidentemente apparisce dai sepolcri, e monumenti magnifici che ivi si osservano ne’ due lati della strada. Questi cominciano a essere visibili ne’ campi circa quattro miglia e tre quarti fuori della porta del Popolo, e fra essi merita particolare menzione un sepolcro di forma piramidale che era coperto esteriormente di pietre quadrate come apparisce da alcune che ancora ne restano.