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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. | 43 |
ha preso il nome di strada del Furlo, fra Acqualagna; stessa e Foro Sempronio oggi Fossombrone. E una gola estremamente stretta, una parte della quale non è neppure aperta di sopra, ma scavata nel masso forma una specie di arco, sulle cui faccie esistono ancora le antiche iscrizioni, cioè quella verso Foligno è quasi cancellata dal tempo, l’altra però, verso Fano è più conservata ed è quella che riportai di sopra, in onore sii Vespasiano autore di questo passo stesso. La montagna alla quale questo passo appartiene si appella volgarmente di Asdrubale dal fratello d’Annibale di questo nome. Claudiano nel sesto Consolato di Onorio descrive così questo luogo, v. 500. e seg.
Lætior hinc Fano recipit Fortuna vetusto
Despiciturque vagus prærupta valle Metaurus,
Qua mons arte patens vivo se perforat arcu,
Admisitque viam secta per viscera rupis,
Exuperans delubra Jovis, saxoque minantes,
Appennigenis cultas pastoribus aras.
Qui si può citare la grotta di Posilipo presso Napoli, tanto conosciuta ed ammirata, della quale Strabone ci dice (lib. V. p. 169) che ne fu autore un Coccejo che da quello che si può arguire fu contemporaneo di Agrippa. Imperciocchè dopo aver detto che Agrippa tagliò i boschi intorno al lago di Averno e che le abitazioni sotterranee ivi esistenti furono rese praticabili con una grotta sino a Cuma onde togliere affatto lo volgare superstizione, che ivi fosse uno degl’ingressi all’inferno, soggiunge, che quella escavazione la fece Coccejo, il quale pure scavò la grotta da Pozzuoli a Napoli. τοῦ Κοκκηίου τοῦ ποιήσαντος τὴν διώρυγα ἐκείνην τε καὶ ἐπὶ Νέαν πόλιν ἐκ Δικαιαρχίας ἐπὶ ταῖς Βαίαις ec. dove credo doversi leggere καὶ ἐπὶ ταῖς Βαίαις quasi di un’altra strada sotterranea da Dicearchia, o Pozzuoli a Baja, altrimenti il testo non si accorda con la topografia, non avendo nè potendo avere la grotta di Napoli communicazione con Baja se non per Pozzuoli. Più sotto ne dà una descrizione assai esatta: ἔστι δὲ καὶ ἐνθάδε διῶρυξ κρυπτή τοῦ μεταξὺ ὄρους, τῆς τε Δικαιαρχίας καὶ τῆς Νεαπόλεως, ὑπεργασθὲν ὁμοίως ὥσπερ ἐπὶ τὴν Κύμην, ὁδοῦ τε ἀνοιχθείσης ἐναντίος ζεύγεσι πορευτῆς