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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 41

μεῖς, καὶ τὸ μὲν ἐστόρνυτο πέτρᾳ ξεστῇ, τὸ ἄμμου χώμασι νακτῆς ἐπυκνοῦτο. Πιμπλαμένων δὲ τῶν κοίλων καὶ ζευγνυμένων γεφύραις ὅσα χείμαρροι διέκοπτον ἢ φάραγγες, ὕψος τε τῶν ἑκατέρωθεν ἴσον καὶ παράλληλον λαμβανόντων, ὁμαλὴν καὶ καλὴν ὄψιν εἶχε δι᾽ ὅλου τὸ ἔργον. Imperciocché erano placidamente tirate in linea retta, ed una parte era lastricata di pietre polite, e l’altra era da un doppio rialto di ghiaja stretta; ed avendo riempito i luoghi concavi, ed unendole con ponti dove i torrenti, o i precipizj le tagliavano, e ricevendo di qua e di là parallelamente la stessa altezza, l’opera avea una piana e bella vista dappertutto. Quindi se s’incontravano valli profonde, il livello era conservato facendo muri di massi enormi di pietra per sostenerlo; se un monte sovrastava si facevano pure tal sorta di muri; ciò ancora si osserva chiaramente alla Valle Aricina, e sotto Lanuvio verso mezzogiorno. Alla Valle Aricina il colle, sul quale è fabbricato Albano scende rapidamente, come rapidamente di là cominciano quelli di Galloro e Genzano quindi per evitare questa discesa e questa salita troppo incommoda fecero un muro di grosse pietre quadrilatere circa sei piedi lunghe, per appianare la via più che fosse stato possibile, e farle fare il minor deviamento. Questa sostruzione esiste ancora, e mostra più, che ogni altro monumento la magnificenza Romana nel tempo della Republica; dove è più alta ha archi, non tanto per dare il corso alle acque, quanto per maggiore solidità. Si cominciano a vedere i residui di essa verso la porta di dietro del parchetto di Chigi; ma questi sono pochi; spariscono quindi, e di nuovo si rivedono di là da un edificio rotondo, dove sbocca una delle strade che menano ad Ardea, e là è dove si mostra magnifica. Simile a questa è l’altra sostruzione che si osserva fuori di Lanuvio, oggi Civita Lavinia. Uscendo da quella antica città, per la porta che è diretta a Sud Ovest, e costeggiando il resto delle mura verso quella parte dove è una specie di spianata, dalla quale si gode la veduta più magnifica, a sinistra si trova un’antica via ben conservata, e come le altre costrutta di poligoni di selce; questa andando sempre in declivio ha a destra il colle stesso di Lanuvio, e a si-