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4 DISCORSO

a pubblico benefizio, ma ha fatti ancora ristaurare molti avanzi quasi cadenti di fabbriche antiche, delle quali senza ciò si sarebbe affatto perduta la notizia, A questo nobil genio di Sua Santità dea attribuirsi altresì che il famoso portico del Panteon, di cui ingombralo prima nella parte di fuori da’ privati edifizj, appena si vedeva intera la faccia, apparisca da ambedue i lati liberamente scoperto al curioso aspetto de’ riguardanti, i quali mirando con stupore le gran colonne dello stesso marmo, e della stessa grandezza dell’altre del portico cavate nuovamente di sotterra e quivi condotte per riporle nel luogo, donde furon forse tolte via dall’altrui barbarie, sono da ciò astretti a considerare, quanto sia generoso l’animo di chi a si stupenda fabbrica ha renduto i suoi primi ornamenti, e come all’adempimento di così nobil desiderio, elle quasi per destino sieno state riserbate per lo spazio di tanti secoli. Ma sopratutte le altre cose operate da Sua Santità a questo fine, degnissima ed utilissima è stata quella di ristaurare la piramide di C. Cestio; si perchè egli era conveniente il mantener viva in Roma una delle più illustri memorie della sua antica magnificenza nel sepolcro d’un suo semplice cittadino, anche più riguardevole per la condizione di que’ tempi; sì anche per le cose che nel far ciò sono venu-


    che ne fece l’acquisto, come di tutto ci rende sicura testimonianza l'Abbate Piazza, scrittore contemporaneo, nel Trattato delle Biblioteche Romane.
    La Somma riputazione, che fra’ Letterati di quel tempi godeva il Falconieri, lo fece distinguere dalla Regina di Svezia Cristina, che però lo volle annoverare tra gli illustri Personaggi, che componevano l’accademica, e virtuosa Adunanza, che bene spesso si teneva nel di lei Palazzo, e però leggesi il di lui nome nell’Elenco degli Accademici, che vien riportato dall’Archenoltz nel Tom. 1. pag. 502. e Tom. 2. pag. 139. delle memorie dal medesimo radunate per servire alla storia di quella Regina gran Protettrice delle beile Arti, e delle lettere, e a gran ragione chiamata dal Cardinale Noris soeculi decus, et miraculum.
    Per il medesimo riguardo troviamo diretta al nostro Falconieri la faticosa, ed eccellente opera de Præstantia Numismatum, donde si rendè tanto celebre il nome di