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34 DELLE VIE DEGLI ANTICHI

Vitruvio dovessero preferirsi. Sabulo poi che noi diremmo sabbione era una specie di terra che o si mescolava, o so ne facevano ancora intieramente mattoni, come si facevano pure di un’argilla bianca, e rossa. Quindi questo sabulo, che entrava come l’argilla ancora propriamente detta, nella costruzione degli strali inferiori delle vie, dee ridursi alle altre argille, ma era di una qualità più leggiera. Nella costruzione delle vie entrava pure la ghiaja Glarea che noi chiamiamo volgarmente breccia, ed il ferro per i perni delle guide che fiancheggiavano le vie stesse. Quindi riepilogando tutto questo che è stato detto, le materie impiegate in costruire le vie, si riducono a queste, cioè: il legno, la terra, l’arena, l’argilla, i frammenti di terra cotta detti Testa, la calce, la pietra, la selce, il tufo, la ghiaja, ed il ferro.


C A P O   II.


Costruzione delle vie.


Ora venendo alla costruzione stessa, e cominciando dal fondamento, Vitruvio al cap. I. del lib. VII. dice, che dovendosi fare un pavimento si debba in primo luogo cercare la terra solida, ed eguagliarla, e con questo fondamento, porvi sopra lo strato di macerie; che se il suolo si trovi, o in parte o tutto congestizio, cioè non sodo, allora deve rendersi solido con molta cura per mezzo delle palificate. Et si pieno pede erit RUDERANDUM, quæratuv solum si sit perpetuo solidum, et ita exæquetur et inducatur cum STATUMINE RUDUS; si autem omnis aut ex parte congestitius locus fuerit FISTUCATIONIBUS cum magna cura solidetur. Ora vediamo cosa dice Stazio sopra questo stesso soggetto nel III. componimento dal libro IV. delle Selve. v. 40.

Hic primus labor inchoare sulcos,
Et rescindere limites et alto
Egestu penitus cavare terras;
Mox, haustas aliter replere fossas,
Et SUMMO GREMIUM parare DORSO
Ne nutent sola, ne maligna sedes,
Et pressis dubium cubile saxis.