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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. | 33 |
viranno di norma per stabilire come le vie fossero fatte, e quali fossero le parti della loro costruzione. Costruire una via, e lastricarla si diceva munire miam, e le materie delle quali essi servivansi per tale costruzione, oltre Vitruvio e Stazio ce le mostrano gli avanzi che ancora ci restano. Vitruvio come più sotto vedrassi, al c. 1. del settimo libro dicendo, che ne’ luoghi non sodi nel fare i pavimenti si dovea cominciare dalle palificate, fistucationes, prova che nella costruzione delle vie vi bisognava il legno; quindi nomina i sassi, Saxa: le materie, cioè frammenti mescolati di ogni sorta di cose da lui chiamali Rudus; la terra cotta, Testa ’, e finalmente la calce Calx. Queste stesse materie come principali negli strati inferiori si nominano ancora da Stazio nel III. componimento del libro IV. delle Selve v. 49. seg. dove parla della Via Domiziana:
O quantæ pariter manus laborant!
Hi cædunt nemus, exuuntque montes,
Hi ferro scopulos, trabesque levant,
Illi saxa ligant opusque texunt,
Cocto pulvere sordidoque topho.
Come si vede nel terzo verso de’ citati nomina i legni, e gli scogli, trabes, scopulos, cioè i macigni, che rivestivano la superficie esterna delle vie; nel verso seguente i sassi, e sottintende la calce colla frase saxa ligant; nell’ultimo le scheggie di terra cotta, e tufo che siccome vedremo componevano il nucleo della via; opusque texunt cocto pulvere sordidoque topho.
A queste materie va aggiunta la terra, Terra, poiché qualche volta le vie erano di sola terra battuta costrutte, e che perciò chiamavansi come si dirà a suo luogo Viæ terrenæ. Deve aggiungersi ancora l’arena, il sabbione, e l’argilla, la prima per mescolarla alla calce, le altre per fare mattoni. Da Vitruvio al capo IV. del libro II. apprendiamo, che arena dicevasi indistintamente quella che si cavava dentro terra come è la terra di cui tanto abbondano le vicinanze di Roma, e che è conosciuta sotto il nome di pozzolana, e questa si diceva fossicia dallo scavarsi, ed arenaria le cave; e quella, che si trova ne’ fiumi e nel mare, e queste servivano come si è detto per mescolarle alla calce a sebbene le prime secondo lo stesso