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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 29

sappiamo, che anche le vie interne di Roma per la negligenza de’ tempi precedenti guaste, furono da Vespasiano a sue spese ristabilite.

Domiziano è noto specialmente per la via da lui costrutta da Sinuessa a Pozzuoli, lungo il mare Campano, e che dal suo nome fu detta Via Domiziana come meglio vedremo a suo luogo. Di questa ne abbiamo una bella descrizione in Stazio Poeta contemporaneo e suo amico1,ed in Dione2, il quale dice: Ἐν τούτῳ τῷ χρόνῳ ἡ ὁδὸς ἡ ἀπὸ Σινοέσσης ἐς Πουτεόλους ἄγουσα, λίθοις ἐστορέσθη. In questo tempo la strada che da Sinuessa mena a Pozzuoli fu lastricata di pietre. E non solo costrusse questa via, ma compì i lavori cominciati dal padre nelle Spagne, come si ricava da una iscrizione trovata a Medina. Più cura ancora sì diede delle vie l’Imperadore Trajano, il quale, se si vuole prestar fede a Galeno3 «sendo le vie in cattivo stato, tutte le rifece, e dove erano umide e fangose le lastricò di pietre, o ne rialzò di molto il livello con terra, dove erano da selve, ed arbusti occupate, ed aspre, le spurgò, e co’ ponti unì i fiumi che non potevano traghettarsi; se la strada sembrava più lunga del dovere, una nuova ne tagliò più corta, dove era troppo ardua la fece passare per luoghi più bassi, quella che fosse stata attorniata da belve, e abbandonata la fece passare per luoghi abitali ec». Elogio che sembrerebbe soverchio se non fosse dai fatti riconosciuto per vero. E’ celebre il suo ponte sul Danubio, descritto specialmente da Dione4 il quale poco dopo, in poche parole trattando del disseccamento delle Paludi Pontine conferma quello che Galeno avea scritto, cioè καὶ κατὰ τοὺς αὐτοὺς χρόνους τά τε ἕλη τὰ Ποντῖνα ὡδοποίησε λίθῳ, καὶ τὰς ὁδοὺς παροικοδομήσας καὶ γεφύραις μεγαλοπρεπεστάταις ἐξεποίησε.: ed in questi tempi lastricò di pietre una via nelle Paludi Pontine, e costruendo strade di qua e di là, vi edificò sontuosi ponti. E sul principio della vita dello stesso Imperadore si legge καὶ ἐδαπάνα πάμ-


  1. Sylv. Lib. IV.
  2. In Domitiano p. 220.
  3. De methodo cur. morb. lib. IX. c. VIII.
  4. In Trajano p. 232.