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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 19

al tempo di Adriano. Ma questi non erano, che Magistrati subalterni. Dopo che le convulsioni della Repubblica furono sedate, e che Augusto divenne padrone assoluto, fralle istituzioni da lui create vi fu quella ancora de’ Curatori delle opere publiche, delle Vie, delle Acque, dell’Alveo del Tevere, e dell’Annona detti Curatori della Minuzia. Ne abbiamo un testimonio assai chiaro in Svetonio1 Quoque plures partem administrandæ Reipublicæ caperent, nova officia excogitavit: curam operum publicorum, viarum, aquarum, alvei Tiberis, frumenti, populo dividundi, præfecturam Urbis. Da questo passo manifestamente apparisce, che Augusto l’instituì egli il primo, poichè ci si dice nova officia excogitavit. Ma questo sembra opporsi a Dione, il quale2 apertamente afferma, che il ponte Fabricio fu eretto l’anno 692. Τότε μὲν ταῦτά τε ἐγένετο, καὶ ἡ γέφυρα ἡ λιθίνη ἐς τὸ νησίδιον τότε ἐν τῷ Τιβέριδι ὂν φέρουσα κατεσκευάσθη, Φαβρικία κληθεῖσα. Allora, cioè nel 692, avvennero queste cose e fu edificato il ponte di pietra chiamato Fabricio, che porta in quella che allora era isoletta nel Tevere, ora su quel ponte si legge ancora oggi negli archi a chiare note che C. Fabricio suo fondatore era Curatore delle vie, onde in tal caso i Curatori delle vie sarebbero almeno contemporanei del primo Triumvirato formato da Cesare, Pompeo, e Crasso, e di molto anteriori ad Augusto. Quindi conviene dire, che, o Dione errò nell’attribuire al 692. l’edificazione del ponte Fabricio, o più probabilmente Svetonio nell’asserire nova officia excogitavit volle intendere, di alcun altro dì quelli che nomina, al quale per brevità di locuzione riunisce i Curatori delle vie che Augusto forse ripristinò, iti in disuso per le precedenti turbolenze; oppure intende di que’ personaggi pretorj da lui istituiti per invigilare alle vie sotto la sua direzione, come or ora vedrassi. Dissi che ciò era più probabile, giacché in quelli officj si trova enumerata ancora la prefettura della Città, la quale ognun sa essere d’istituzione di Ro-



  1. In Aug. c. 37.
  2. Lib. 37. pag. 56.

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