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DISSERTAZ. DI A. NIBBY. 17

afferma che Cajo Gracco cercò di accattivarsi la plebe mentre era Tribuno coll’avere somma cura delle vie, anzi fu, come vedremo, il primo a stabilire le colonne milliarie: Ἐσπούδασε δὲ μάλιστα περὶ τὴν ὁδοποιΐαν, τῆς τε χρείας ἅμα καὶ τοῦ πρὸς χάριν καὶ κάλλος ἐπιμεληθείς,: e pose specialmente il suo studio in costruire le vie, avendo cura non solo del vantaggio, ma ancora della grazia e della bellezza loro. L’esempio di Gracco fu seguito da Curione, il quale mentre era Tribuno della plebe, facendo forti proposizioni al popolo per la costruzione, e ristaurazione delle vie domandò di esserne incaricato per cinque anni. Δήμαρχός τε Κουρίων . . . . . ἵνα μὴ ἄφνω μετατιθέμενος γίγνοιτο κατάφωρος, εἰσηγεῖτο βαρυτάτας ὁδῶν πολλῶν ἐπισκευάς τε καὶ κατασκευὰς καὶ αὑτὸν ἐπιστάτην αὐτῶν ἐπὶ πενταετὲς εἶναι : il Tribuno Curione ... per non essete tosto sorpreso di avere cangiato partito, propose fortissime ristaurazioni e costruzioni di molte vie, e di esserne fatto presidente per cinque anni. Così Appiano 1. Questa è la celebre proposizione di Curione che Cicerone2 chiama Lex Viaria, paragonandola alla Agraria di Rullo: Quod tibi supra scripsi, Curionem valde frigere, jam calci; nam ferventissime concepitur. Levissime enim quia de intercalando non obtinuerat, transfugit ad populum et pro Caesare loqui cepit. LEGEMQUE VIARIAM non dissimilem Agrariae Rulli, et Alimentariam quae jubet Ædiles metiri jactavit.

Ne’ primi anni di Augusto, vediamo, che Agrippa come Edile fu incaricato delle vie, poiché egli nella sua Edilità le ristaurò tutte a proprie spese, siccome afferma Dione3 Πάσας δὲ τας όδούς μηδὲν ἐκ τοῦ δημοσίου λαβών ἐπεσκεύασε  : e ristaurò tutte le vie senza prender nulla dal publico. Per conchiudere pertanto questo articolo, dai passi riferiti si può determinare, che la cura delle vie esterne durante la Republica apparteneva propriamente ai Censori; che i Consoli potevano coustruirle come Capi-


  1. Da bello civ. lib. II. p. 443.
  2. Epist. Fam. lib. VI.
  3. Lib. XLIX. p. 476.

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