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D I S C O R S O 1


DI OTTAVIO FALCONIERI


INTORNO ALLA PIRAMIDE


DI C. C E S T I O


Ed alle pitture che sono in essa con alcune

Annotazioni sopra una Iscrizione

antica appartenente alla medesima.


Io sono andato più volte meco stesso divisando, qual benefizio fra tanti e tanti conferiti dalla Santità di N. S. Alessandro VII. alla città di Roma, debba reputarsi il maggiore, nè mai alcuno me se n’è all’animo rappresentato, il quale io stimi dover anteporsi, nè forse agguagliarsi alla magnificenza e grandezza d’animo usata a prò di essa da Sua Beatitudine in adornarla in tanti e sì varj modi; Imperciocchè quantunque grandissimi sieno, e ciascuno per se medesimo incomparabili quelli i quali quasi in ciascun anno del suo Pontificato, e specialmente ne’ primi Roma ha ricevuti dalla sua benefica mano; dalla quale ora dalla carestia, ora dalla pestilenza, ora dall’inondazione del Tevere fu liberata, sempre con ammirabil providenza e con liberalità singolare; nulladimeno parmi che questo tuttoche al presente stato della città non tanto forse giovevole quanto i già mentovati, non lasci però di

  1. Questo discorso, ed il seguente unitamente colla Roma Antica del Nardini, tradotti furono in latino dal celebre Tollio, ed ebbero assieme colla Roma suddetta il primo luogo nel quarto tomo della gran collezione delle Antichità Romane fatta dal Grevio, ove quest’illustre Collettore nella Prefazione lasciò del loro Autore la seguente onorevole testimonianza: Post Nardinum habes Octavii
Tom. IV. a