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DI FLAMINIO VACCA 45

Sig. Orazio Muti, dove fu trovato il tesoro incontro a S. Vitale un Idolo di marmo alto da cinque palmi il quale stava in piedi sopra un piedistallo in una stanza vota con la porta rimurata, ed aveva molti lucernini di terra cotta intorno, che circondavano col becco verso l’Idolo, il quale aveva la testa di leone, e il resto come un corpo umano: aveva sotto li piedi una palla dove nasceva un serpe, il quale cerchiava tutto l’Idolo, e poi con la testa gli entrava in bocca, si teneva le mani sopra il petto; in ciascuna teneva una chiave; ed aveva quattro ale attaccate agli omeri, due volte verso il Cielo, e l’altre chinate verso la terra. Io non l’ho per opera molto antica, per essere fatto da goffo maestro, ovvero è tanto antica, che quando fu fatta, ancora non era trovata la buona maniera. Mi disse però il detto Sig. Orazio, che un Teologo Padre Gesuita gli dette il significato, dicendo che dinotava il demonio, il quale al tempo della gentilità dominava il mondo però teneva la palla sotto i piedi: il serpe che lo avviticchiava e gli entrava in bocca, il predire il futuro con ambigui responsi: le chiavi in mano, padronanza della terra: la testa del Leone il dominatore di tutti gli animali. L’ale significavano l’essere da per tutto. Tal senso gli diede quel suddetto Padre. Io ho fatta diligenza di veder detto Idolo; ma morto il detto Sig. Orazio, gli eredi non sanno che ripiego s’abbia avuto. Non è gran fatto che per esortazione del Teologo, il Sig. Orazio lo mandasse a qualche calcara per cavargli l’umido da dosso, poiché molti e molti anni era stato sotterra.

118. Mi ricordo, che dopo il suddetto Idolo nel medesimo luogo ne trovarono un altro, ma di basso rilievo con la testa di leone, ed il resto corpo umano, dalla cintola in giù vestito di sottil velo, aperte le braccia, in ciascuna mano teneva una facella, due ali verso il cielo, e due verso la terra, fra esse gli usciva un serpe; e dal lato dritto aveva un’ara col fuoco, e usciva al detto Idolo per bocca una fascia, o benda, la quale andava sopra il fuoco di detta ara. Di questo non ne sappiamo il significato che non fu interpetrato dal Teologo, ma si può vedere, che sta in casa degli eredi del suddetto Signor Orazio.