Pagina:Roma Antica 4.djvu/110

38 MEMORIE

persero gran massicci di peperini, e ne trovarono tanta copia, che dell’esito di essi rifecero di nuovo detta Chiesa: e ciò dimostrava esservi stato qualche nobile edificio.

92. Mi ricordo, che un certo uomo chiamato Paolo Bianchini, il quale faceva professione di ripescare Barche, e Mole annegate nel Tevere, volendo ripescare una barca, andò sott’acqua in quella parte, che è tra Porta del Popolo, e Ripetta, e trovò una statua d’un Console a sedere con scritture in mano di molto buon maestro, ma mancante di testa. Mi disse il medesimo avervi trovato degli altri marmi, ma non ardì cavarli senza licenza, e detta statua è ora in casa del Palombo Notaro.

93. Ho sentito dire, che vicino quelli speroni antichi del Ponte d’Orazio, che si vedono nel Tevere dritto S. Gio. de’ Fiorentini incontro S. Spirito vi fu trovata tanta quantità di metallo, che ne furono empiti li schifi.

94. Vicino il Tevere verso Testaccio in una vigna del cavalier Sorrentino, so che vi furono cavati gran quantità di mischj Africani, e portasanta abbozzati ad uso di cava, e colonne di marmo salino e cipollino pure abbozzate, e due Lupercali bellissimi, li quali tenevano grappi d’uva in mano, appoggiati ad un troncone, con una pelle di caprio, nella quale vi erano involti alcuni conigli. Vi fu trovata anche una testa di colosso, che dal mento al cominciar de’ capelli era sette palmi, e la comperò uno scarpellino vicino l’arco di Portogallo, dove ora si trova.

95. L’anno passato appresso il suddetto luogo, dove si chiama la Cesarina, vi furono trovate certe colonne gialle, le quali condotte per il Tevere furono scaricate sopra la ripa in quel luogo, dove si vedono ancora molti pezzi di mischi abbozzati, che per

    Camaldolesi, ma provveduti della Chiesa di S.Romualdo, fu quella incorporata nella Fabbrica del Collegio Romano, e fino all’anno 1746 si è conservata in vicinanza della Porteria delle Carrette, nella grossezza del muro esteriore, una piccola fistola di dett’acqua per non privarne affatto il pubblico, colla denominazione di Acqua di S. Antonio. Vedi Cassi tom I p. 292