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DI FLAMINIO VACCA | 35 |
Pichini, fu trovato nella loro vigna posta tra San Matteo, e San Giuliano accanto le spoglie di Ma-
tra le mani, ed alquanto piegata verso il Cane, che a’ suoi piedi sta in atto di guardarlo, e di abbajare, mentre altro Cane dietro la figura sta lambendo, o annasando il sangue, che dalla tronca testa pendente da un pezzo di architettura va stillando.
Non si può per altro negare, che la più antica denominazione portata dalla suddetta Statua o Gruppo, non sia stata quella di Adone; ma oltreché un tal pregio poco vale a provarne la verità, devesi ancora confessare, che di poca durata fosse il pacifico possesso di tal nome, ritrovandosi descritto questo marmo negli antichi Registri conservati da’ Signori Pichini: STATUA DI ADONE, o SIA MELEAGRO: prova assai chiara, che ben presto avevano gli Eruditi avuto campo di considerare questa bell’opra, e riconoscervi il carattere, e gli attributi di Meleagro, a cui come al suo vero oggetto la rivendicarono, e ce lo contesta il Sig. Cavalier Maffei nella sua Raccolta delle Statue più insigni di Roma, ove parla della medesima.
Nulla variando la diversità de’ luoghi, ove dicesi dagli
Scrittori ritrovato l’Adone, o sia Meleagro, mentre sì gli
uni, che gli altri parlano d’una medesima Statua, ed in ogni caso ragion vuole, che si dia la preferenza all’Aldrovandi, trattandosi massimamente di cosa di mero fatto, e nel di lui tempo. Questi dunque nel suo opuscolo delle Statue di Roma impresso sin dall’anno 1563 unitamente colle Antichità di Lucio Mauro, ci rappresenta alla pag. 163 il Gruppo di cui si parla, come ritrovato in una Vigna del Gianicolo fuori di Porta Portese, ed esistente in casa di Mastro Francesco da Norcia Medico in Piazza de’ Farnesi, per usar delle parole di quello Scrittore essendosi poi saputo il cognome Fusconi, che il detto Francesco aveva, particolarmente dal Fidecommisso da lui istituito a favore de’ suoi Nipoti, figli di fratello con aver compresa tra li beni sottoposti al Fidecommisso
anche la suddetta Vigna.
In vista pertanto di una così precisa testimonianza non può meritar plauso il supporre, che fa il Vacca al num, 84. delle sue Memorie, il ritrovamento della Statua controversa nella Vigna Pichini in vicinanza delle spoglie o sieno Trofei di Mario mentre una tal Vigna fu acquistata, come risulta dalle antiche scritture della Casa, da Marzia Fusconi nipote del sopra lodato Francesco, molto tempo dopo, che la Statua era già stata trovata, e si ammirava da tutti nella Casa, o sia Palazzo, che il detto Francesco Fusconi aveva sulla Piazza Farnese; e di fatto