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84 francesco malaguzzi

da un governo all’altro e chi ne andava di mezzo era il privato, oppresso dal duplice timore di non poter trovare moneta buona e di incorrere nelle pene comminate dai bandi. Fu per provvedere la città di moneta minuta che i sovrastanti decisero di far coniare nuove monete da quattrini sei l’una " de le infrascripte qualità, zoe che tale monete tenga onze tre de argento fino con il rimedio de danari tri per ciascuna libra di peso, che almeno si trovino a onze doe e danari ventuno d’argento fino per Hbra le quale onze tre vagliono lir nove e soldi tri a ragione de lir tre e soldi uno per oncia, la manifatura de la zecca monta soldi tredici la libra di peso che in tutto assende a la somma de lir nove soldi sedici: et che di tal moneta ne habia a andare a la libra di peso centonovantasei zoe 196, per insino a cento novantotto al più batuti et stampati „1. Fu fatta un’istanza coi sudetti termini, il 3 novembre 1526 al Legato per ottenere il permesso della battitura: il consenso fu dato e si incominciò tosto la coniazione delle nuove monete delle quali un bando stabilì il valore di un bolognino l’una2.

Sono prodotti di questa battitura i bolognini riportati dal Giordani, dallo Schiassi, dal Cinagli, (113) del peso di gr. 1.400, col leone e il motto BONONIA MATER da un lato, e la parola STVDIORVM colle chiavi decussate e la tiara dall’altro.

Vedemmo che il papa col mezzo del Legato si riserbava una indiretta sorveglianza sull’andamento della zecca bolognese. Tale sorveglianza divenne più diretta per l’avvenire e da Roma incominciarono a mandarsi i capitoli di quella zecca come esempio (come aveva fatto Leon X per una volta) e le nomine

  1. Assunteria di zecca, busta 23. Miscellanea.
  2. Ibid.