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56 francesco gnecchi
di bambini ignudi (le stagioni). Presso l’imperatore, dietro lo zodiaco, si vede per metà un’altra figura con un’asta.

(Tav. II, N. 5).


Le due monete descritte da Cohen ai suoi Numeri 31 e 32 vanno forse compenetrate in una sola. Al N. 31 manca l’ultima figura. Al N. 32 (riportata dal Tanini) sono omessi i particolari dello zodiaco e delle stagioni; ma inclino a credere che si tratti sempre di un solo tipo e precisamente di quello ora descritto.

È difficile determinare la qualità della moneta dal peso, essendo questo scarso per un sesterzio (dato che alcuno ancora se ne coniasse a quest’epoca) ed eccessivo per un dupondio.


AURELIANO.


18. Doppio Antoniniano. — Dopo Coh. 41.

    D/ — SOL DOM IMP ROMANI. Busto radiato del Sole di fronte. Davanti i quattro cavalli del carro di Febo correnti sulle nubi.

    R/ — AVRELIANVS AVG CONS. Aureliano in abito militare a sinistra con un lungo scettro in atto di versare una patera su di un'ara accesa. All'esergo S.

(Tav. II, N. 6).

Questa moneta offre riuniti il dritto che Cohen descrive al N. 41 col rovescio del N. 40, a meno che non vi sia una inesattezza nella descrizione del Cohen (naturalmente riprodotta nella 2.a Edizione), che cioè la parola CONS sia stata dimenticata al suo N. 41, e che quindi l’esemplare del Gabinetto britannico corrisponda precisamente al mio, quale lo dà anche il Rohde1. Si tratta dunque semplicemente o di una rettifica al Cohen o di due conii già conosciuti, ma differentemente accoppiati.

È però interessante uno sguardo a questo curioso gruppo di monete in cui il principe che le fa coniare cede il posto principale al Dio Sole, intitolandolo Signore dell’impero

  1. Th. Rohde, Die Münzen des Kaisers Aurelianus, ecc. 1882, p. 223.