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sprazzo di luce della sua dottrina. E la veduta è davvero giusta; perchè, se la leggenda punica va interpretata nel senso di risplendente non può avere alcun fondamento storico l’attribuzione di esse a Panormus, considerato come quartier generale dei Cartaginesi. Più esatto pare all’Holm di riferire quell’attributo a tutta l’isola, chiamata dai Cartaginesi, per antonomasia, la Risplendente. Ciò non pertanto egli ammette che dapprima queste monete siene state battute a Panormus, dipoi nelle città dell’occidente, imitandone i tipi delle monete pili note. Questa coniazione rivelerebbe secondo l’A., il che mi par molto verosimile, l’esistenza di una lega di città siciliane, contrarie all’elemento greco dell’isola, costituitasi sotto la protezione di Cartagine.

Negli ultimi sette periodi l’A. segue l’esposizione della materia, di pieno accordo con l’Head; ma in qualche punto se ne discosta, come, ad esempio, nell’attribuire all’età di Dione, non già a quella di Agatocle le prime monete d’elettro di Siracusa; nell’attribuire a questo le monete d’argento che l’Head riferisce ad Hiketas e il Reinach al tempo della Democrazia, succeduta alla signoria di Hiketas. Interessanti sono le osservazioni sui bronzi dal tipo di Zeus Ellanios, che secondo l’Orsi, vengon subito dopo il regno di Agatocle, prima della usurpazione di Hiketas, L’A., seguendo il parere dell’Orsi, ne trae partito, per ascrivere all’età di Agatocle quei tetradrammi dal tipo di Cora e della quadriga, assegnati dall’Head al tempo dell’usurpatore Hiketas; per modo che la quadriga degli stateri d*oro di costui non sarebbe l’originale, ma una copia del rovescio di questi tetradrammi di Agatocle.

In questo rapido cenno dell’opera dell’Holm, ho cercato di dare un saggio del contributo da lui apportato agli studi di Numismatica siciliana. Il testo è accompagnato da otto eccellenti tavole in eliotipia, bastevoli a dare un’idea alquanto precisa dell’arte monetale, che trovò un terreno così fecondo nell’Isola.

Per quanto abbiano progredito questi nobilissimi studi negli ultimi anni, e una gran parte del progresso si debba all’ingegno dell’Evans, resta, a studiar bene ancora, come l’Holm stesso ci ha detto, la serie punico-sicula e la parte metrologica delle molte monete di bronzo degli ultimi periodi,