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52 francesco gnecchi

certo per una occasione speciale che noi ignoriamo, e, come di solito in tali casi, trattandosi di un numero ristrettissimo di esemplari, non è poi molto strano che la coniazione fosse stata eseguita in Roma e che le monete fossero poi spedite in Oriente, come avveniva di molte altre monete spedite in diverse parti dell’impero dove non esisteva una zecca. Queste naturalmente non sono che congetture; ma, osservando il monumento, si vede come il tipo si avvicini molto di più a quello dei denari coniati in Roma, che non a quelli dei medaglioni coniati in Asia. I tratti e la modellatura della testa d’Augusto, come le giuste proporzioni e la movenza della figura dell’imperatore al dritto, risentono assai più dell’arte romana che non dell’asiatica. E, meglio ancora che nelle figure, la difi’erenza si avverte, come di solito, nella leggenda. I caratteri sono meglio allineati, molto più regolari e, direi, molto più romani che non quelli di tutti i medaglioni coniati in Asia, i quali offrono sempre un tipo speciale e, anche negli esemplari meglio coniati e che si riconoscono come il prodotto dei migliori artisti, presentano alcune irregolarità di forma o di posizione che qui mancano assolutamente, come mancano in tutte le monete della zecca di Roma.

Chiunque osserva il nostro medaglione nella unita tavola, avvertirà la differenza fra questo e gli altri di conio asiatico, in mezzo ai quali sembra quasi una stonatura; mentre, osservato nella tavola III del 1897, unita all’articolo sulle Restituzioni, dove è collocato in mezzo a monete di conio romano, sembra assai meglio a suo posto e consono a tutte le monete che gli fanno contorno. Tale raffronto vai meglio d’ogni ragionamento.

Si potrebbe forse osservare da alcuno che una speciale accuratezza di fabbricazione è una delle caratteristiche delle restituzioni, specialmente nei metalli nobili, come ce ne offrono un esempio le restituzioni imperiali e repubbhcane di Traiano. L’osservazione è giustissima; ma l’accuratezza della fabbricazione, evidente appunto nelle restituzioni, non significa mutamento di tipo, e a nessuno è mai passato per la mente di attribuire le restituzioni di Traiano ad altra zecca che a quella di Roma, ossia a una zecca diversa da quelle