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530 francesco malaguzzi

ecceda quella di libre cinquanta debba darli la moneta cuniata in termine di giorni dodici lavorativi; et essendo di maggior somma in proporzione del tempo, con farsi pagare in ragione di due per "Cento per sue spese, calli, e fatture, e col saggio a spese della Mercanzia, e procurerà, che li Mercanti li lascino sempre buona porzione di tal moneta per servizio di spendere in questa Città, dando loro l’equivalente in tanta buona altra valuta. Dichiarando però, che il Zecchiere richiesto da qualunque di far battuta di moneta non sia tenuto accettarle quando al tempo di tale richiesta battesse moneta tanto per altrui conto, quanto per proprio, e sino a che continuarà egli a fare tali battute. Et in oltre si conviene, che il Zecchiero non possa, ne debba impegnarsi in obbligazioni di battute di monete importanti maggior somma di quella per cui sono obbligate le sicurtà date dal med.° Zecchiere per sicurezza del suo Ufficio, e cioè di Scudi quattro mila d’oro.

XIII. Quando consegnerà la moneta allo stampatore per cuniarla debba in volta in volta farla scrivere dal Custode de Cunij in un Libro da tenersi da esso affogliato et ordinato con le sottoscrizioni de SS.ri Assonti, qual Custode de Cunij dovrà anche tener conto al medesimo Libro della moneta stampata, che di tempo in tempo le verrà consegnata dallo stampatore, il quale dovrà anch’esso avere un altro Libro, sopra del quale il Zecchiere dovrà scrivere alla sua presenza il med.° Conto della Consegna, e ritratto di moneta.

XIV. Tutte le volte, che lo stampatore uscirà fuori di Zecca il giorno, dovrà riporre tutta la moneta stampata, e non stampata, e li Cunei nella cassetta a tal effetto posta nella stanza della stamperia, ritenendo esso stampatore presso di se la Chiave, et ogni sera dovrà il med.° Stampatore consegnare al Custode tutta la moneta, e Cunij sudetti, il quale dovrà riporre dentro l’Armario tal moneta, e Cunei, facendone nota nel Libro predetto come sopra, e serrato l’Armario portar con se la Chiave, né potrà più moversi la sudetta Moneta cuniata dall’Armario pred.°, non volendosi permettere, che il Zecchiere l’abbia in mano di sorte alcuna, se non dopo che sarà stata approvata, e licenziata da SS.ri Assunti, come si dirà abbasso.