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la zecca di bologna - documenti | 507 |
alli Magistrati, Giudice, ò altri Deputati, con fargli constare da chi habbiano havuti detti denari; promettendo alli medemi di fargli restituire incontinente quel manco, c’havessero ricevuto nel pagamento.
[13- Le Monete siano dei giusto peso, e sia lecito farsi pesare le monete tose d'argento.
Delitto di falsità contra chi pagherà monete tose in quantità.]
13. Con dichiaratione, che il prezzo, che a ciascuna di esse monete sta annotato, s’intende e stabilisce solamente per quelle, che sono del giusto, e vero suo peso. E quando nelli pagamenti occorressero monete tose, ò che mancassero le monete del suo giusto peso, possa chi le riceverà pesarle alla presenza di chi le paga, e trovandole, che non siano del vero peso, gli Sia permesso il ricusarle, & a stringere il debitore pagherà a pagarle in altra valuta buona, e del suo peso; Al qual fine sarà in Zecca una nota distinta del valore di ciascuna sorte di monete à ragione del peso di libra, oncie, quarto, e grani respettivamente, acciò ogn’uno possa, bisognando, sapere giustamente quanto debba ricevere in caso di differenza di moneta tosa. E se alcuno sarà accusato d’haver pagato moneta tosa in quantità, si havrà per delitto di falsità contra chi l’haverà pagata, e si presumerà, che per dolo, e malitia l’habbia spesa, ò pagata, e sarà castigato severamente di pene pecuniarie, e corporali ad arbitrio di sua Sign. Illustrissima.
[14. Non spender Monete fuori delle contenute nella Tariffa. ] 14. Commanda similmente, che da qui innanti nissuno possa, né debba spendere in modo alcuno in questa Città, e suo Distretto, sorte alcuna di monete d’oro, né d’argento fuori di quelle contenute nell’infrascritta Tariffa, sotto pena di ducento scudi per ogni volta, che si contraverrà da chi si sia, & altre pene maggiori secondo la qualità de’ casi, e delle transgressioni.
[15. Obbligo di pesare tutte le Monete d'oro.] 15. Et acciò col tempo non si riempisse, in gravissimo danno dell’universale, questa Città, e Contado di monete leggieri, e tose, però si commanda espressamente, che nel spendere le monete d’oro, tutte si debbano prima, e che nissuno possa pagarle, ricevere, e contrattare, se non sono del suo vero, e giusto peso, sotto pena della perdita di esse monete, e del dopio, e d’altre pene corporali ad arbitrio di sua Sign. Illustrissima.
[16. Tener bilanze e pesetti. ] 16. Et accioche nell’occasione del pesar le monete d’oro, come di sopra, & anco bisognando, le tosate d argento,