Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
contribuzioni al corpus numorum | 49 |
- destra una patera e colla sinistra lo scudo appoggiato a terra e un’asta. (Tav. I, N. 7).
Sul rovescio è impresso chiarissimamente COS II, e difatti Adriano fu console per la seconda volta nell’anno 118, mentre era stato nominato imperatore nel 117. Una moneta quindi colla data del secondo consolato sarebbe possibilissima; ma v’ha un guaio, che, mentre moltissime monete d’Adriano (e la più parte de’ suoi medaglioni asiatici) portano la data del III consolato, non abbiamo alcun esempio di quella del IL Perciò l’isolamento in cui si troverebbe questa moneta, lascia un gran dubbio e direi quasi la certezza che il COS II debba ritenersi un errore d’incisione, o forse un salto di conio, quantunque ciò non appaja, osservando la moneta. Questa del resto è riprodotta alla tavola, ed ognuno potrà così formarsi un giudizio proprio.
Peso gr. 9,700.
R/ — COS III. In un tempio tetrastilo figura maschile ignuda di fronte con un oggetto indistinto nella destra, (Luno? col gallo?) e dietro il quale si vede un lembo svolazzante del mantello.
(Tav. I, N. 8).
Quantunque la conservazione sia buona, è difficile determinare quale sia la divinità rappresentata stante la piccolezza del simbolo che tiene nella mano. Si possono però escludere le divinità più comuni, come Giove, Marte, Apollo e Nettuno, i cui simboli sono noti e precisi.
Peso gr. 10,600.
R/ — COS III. Le due Nemesi di fronte l’una all’altra. Quella che sta a destra tiene colla sinistra la verga, l’altra il morso. Ambedue colla destra, allontanandosi la veste dal seno, segnano la misura (il cubito).
(Tav. I, N. 9).
La moneta pare sia la stessa descritta al N. 33 di Cohen;