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BIBLIOGRAFIA



LIBRI NUOVI E PUBBLICAZIONI.


Catalogue of the greek coins of Lycia, Pamphylia and Pisidia by George Francis Hill; London 1897, cxxii — 353 pag. con xliv tav. in eliotip. e una carta geografica.


Lycia. All’opera dell’Hill si presentavano due grandi difficoltà: la poca conoscenza che si ha dei caratteri licii, la mancanza di leggenda su molte serie monetali, che rende non lieve il compito di chi voglia tentarne V attribuzione. Egli affrontando arditamente la prima difficoltà, unì alla propria esperienza il consiglio dei dotti competenti ed in particolar modo dell’Arkwright; per la seconda aveva parecchie fonti cui ricorrere: l’opera del Fellows, quantunque un po’ demolita dallo Schmidt, quella del Six, che può dirsi essere stato il primo a classificare sistematicamente queste monete e il lavoro del Babelon “les Perses Achéménides.„ Lo studioso troverà citati e discussi molto brevemente questi lavori nella prefazione scritta dall’Head e nella nota a pag. xix della introduzione. Si aggiunga che la conoscenza della storia e delle antichità licie è ben lungi dall’esser precisa; quanto alla mitologia restano oscuri molti tipi di divinità e i loro attributi. Mettendo a profitto le conquiste fatte dalla scienza archeologica nel campo della epigrafia, della storia civile, della mitologia licia, in gran parte per cura di dotti viaggiatori inglesi, l’Hill ha compiuto opera degna di lode.

Egli divide la monetazione della Lycia in due parti e il punto di divisione è rappresentato dall’età di Alessandro, nella quale la Lycia perdette il diritto di coniare. In questo primo lungo periodo, che va dal 520 alla fine del 4° secolo a. C, distingue cinque serie di monete, le cui prime tre comprendono monete anepigrafi, le ultime due monete con