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la zecca di bologna - documenti | 421 |
quell’altre Provincie, conciosiachè tutta l’importanza consiste nell’Oro et nella moneta d’argento.
Mi piace poi grandemente che N. S. sia di parere che in Romagna non si apra Zecca. Perchè invero se bene vi s’aprisse Zecca, non servirebbe poiché gli argomenti non nascono in Romagna et bisognerebbe vi fussero portati di fuori da Mercanti, li quali Mercanti non sarebbono per portarvene, se non quando da quella Zecca havessero più vantaggio che da l’altre non hanno. Il quale vantaggio dovendosi fare a spese della moneta, in tal caso la moneta saria peggiore de l’altre, et così la Camera Apostolica non havrebbe l’intento suo, che è d’ bavere buona moneta ne pagamenti che se le fanno.
Tutto questo sia detto per me a quanto m’è stato domandato per parte de le SS. VV. Ill.ri rimettendo il tutto al suo prudentissimo giudicio, et con questo le bascio le mani. Di bottega il di 6 d’Aprile 1574.
D. VV. SS. Ill.ri
humilissimo Servitore Giambattista Scotto. „ |
- (Arch. cit. Istrumenti e scritture).
XV.
Publicata in Bologna il dì 25. & reiterata alli 26. d’Agosto M. D. LXXXVIIL
[Narrativa.] Vedendosi per esperienza quanto sia grande la malitia de gli huomini, che posposto ogni timor di Dio, amore del prossimo, & senz’alcun rossore, acceccati da mera, & eccessiva avaritia, & estrema ingordigia del guadagno, procurano con ogni ansietà, & sollecitudine per diversi modi illeciti proffittarsi con grandissima offesa di sua Divina Maestà pregiudicio inestimabile della lor conscienza, & danno evidentissimo del prossimo, non solo con tosare monete cosi d’oro