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la zecca di bologna - documenti 419


XIV.

6 aprile 1574.

" Parere di M. Gio. Batta. Scotto sopra il batter Paoli, ecc.

Ill.ri Signori:

Dovendo io dire il parere mio, secondo ch’io sono ricercato, sopra la proposta che di nuovo viene fatta a VV. SS. Ill.ri dal Secretano Matuliano per sua lettera de l’ultimo di Marzo sopra il battere in questa Zecca di Bologna oro, argento et quattrini alla misura et lega della Zecca di Roma et de l’altre zecche dello Stato ecclesiastico, acciochè possino essere comode queste monete per l’uso delle terre di esso stato et particularmente della Romagna dove a S. S. non par bene che si apra Zecca.

Dico primieramente, quanto alli scuti d’oro essere di già fatto et tuttavia farsi quello che da S. B.ne si desidera in questa Zecca. Conciosia: che il peso et la lega che questa Zecca serva nel fare di Δ.ti si confronta con quello che hora per la nuova capitulazione deve fare la Zecca di Roma, la quale ha da battere li Δ.ti della solita lega di ventidue denari et di peso di Centodue alla libra: dove che per le altre capitulazioni haveva da batterli alquanto più gravi, cioè a ragione di Cento per ogni libra: et hora havendo allegerito il peso, talché ne vadia Centodue alla libra, viene a conformarsi in circa alla regola di questa nostra Zecca, perchè la libra di Roma non è grave com’è la nostra, ma risponde oncie undici et uno quarto incirca di questo nostro peso. Dunque quanto a questa parte de l’Oro non ci resta più che dire, et io per esperienza posso dire alle SS. VV. che gli scuti nuovi di questa Zecca sono accettati per belli et buoni in Roma senza dificultà alcuna. — Quanto poi alla moneta d’argento io ho già detto altre volte, et di nuovo replico che mi parrebbe bene, che per levare la dificultà del ridurre queste nostre monete a baiochi di Roma secondo il suo vero valore, si dovesse far battere monete di valore di quattrini quaranta quattro, le quali fussero di tale peso che se-