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la zecca di bologna - documenti 413

da spendere, et pur quando se li facesse alcuna previsione sopra, haveria più forza l’uso comune, che ogni altra cosa, et in questo si può addurre un facile et manifesto esempio, come seria che nelli tempi passati, si è visto che li capi mastri muratori per ogni opera d’un giorno solevano prendere bolognini sette in otto, ma successo il tempo della carestia n’hanno preso sino alli x. xj et anche xij et cosi seguitano. Ne anche ritornata poi l’abondantia, si sono potuti reformar tali precij. Il che similmente è causato in tutti li altri operarij, et avenga se li siano fatte molte pro visioni, non perciò si è mai potuto retirare li precij alla solita meta, et questo è causato dalla forza dell’uso, che è, come è detto, troppo potente.

In oltre si comprende, et si sa, che lì tre mighori membri, et principali della nostra Città sono il studio, le sede, et le canepe. Quanto al studio, si dice che li scholari trovandosi haver in Bologna questo utile del vantaggio dell’oro, oltra le altre comodità, molto più volentieri concorreranno a Bologna, che a Ferrara, et Pisa, li studij delle quali due città ci sono molto vicini, et ne fanno gran danno. Quanto alla sede si vede che per la più parte quelle che si lavorano sono forestiere, onde il primo capitale necessariamente se ne va fuori della Città, et solo ci restano le manifatture, et quel poco utile del guadagno. Quanto mo alla canepa, che si può dire membro principale per nascere meramente da noi, et dalli nostri terreni, questo debitamente ci dona più utile, et li denari per la maggior parte si cavano della città di Vinetia, et suo Dominio, per il che alterando noi la lega, et non ci confrontando altrimenti con li S.ri Vinitiani circa il corso delle sue monete, se ne riceverla grosso danno, et la ragione è pronta, et è questa. In detta città di Venetia lo scudo d’oro al presente vale L. 6 et soldi 19 de Marchetti l’uno come si sa, che fanno Marcelli undici d’argento, et Marchetti sette, che vagliono L. 4 in + scudo di moneta bolognese, spendendosi qui li suoi Mocenighi a L. 14 l’uno, et li Marcelli a L. 7 l’uno, onde chi venderà canape può credere haver da esser pagato più presto di tal moneta, che d’oro, a tale che vendendo il cento della canepa scudi dieci, se Bologna abbassasse la valuta dell’oro, seria necessario abbassare, et