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APPENDICE


il soprannome CALIGOLA.


Il nome di battesimo — come si direbbe oggi — dell’ultimo de’ sei figli maschi di Germanico e Agrippina, era, veramente. Caio Cesare, il quale se non nacque in Germania come alcuni1 credettero, vi passò, a ogni modo, quasi tutta l’infanzia, perchè è certo che, dopo la morte d’Augusto (767-14 19 Agosto), sua madre lo accompagnò presso il padre che si trovava al comando delle legioni sulle frontiere della Germania.

Egli visse dunque i suoi più teneri anni "in castris„ come dice Tacito, il quale aggiunge2 che i suoi genitori vollero ch’egli crescesse in mezzo ai soldati, perchè ne acquistasse fin d’allora l’affetto. E pare che ci riuscisse.

Egli soleva infatti portare una specie di calzatura, propria de’ soldati semplici, la quale si diceva caliga3. E i soldati ne presero pretesto per mettergli nome Caligola4, un diminutivo o vezzeggiativo quasi a significare l’amore che gli voleano.

Quando però fu imperatore, sdegnò d’esser chiamato con tale soprannome e anzi Seneca narra che egli punì severamente un primipilo il quale così lo avea nominato5.

E bisogna credere che anche prima d’essere imperatore egli non amasse tale epiteto, perchè nelle iscrizioni lapi-

  1. Cf. Svet., Cal. 8.
  2. Ann. I, 41.
  3. Queste calzature si facevano senza tomaio e quindi si assicuravano al piede con piccole cordicelle che s’avvolgeano intorno alla gamba. (Cf. Jul. Nigronum. de caliga, cap. 4; Balduini, calceum antiquum, c. 13 e Ruben. de re vestiaria II, 1).
  4. Svet Cal. 9, Tac. 1. c., Dione LVII, 5; Aurelius Victorinus Epit., 3 e Caes. 3.
  5. Seneca. De const. sap., 18.