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254 | nereo cortellini |
cominciavano ad avere una certa importanza nel mondo romano e tanto più se aveano un qualche diritto alla successione. Si trattava più che altro d’una carica onorifica, e il più delle volte gli eletti a tale magistratura delegavano altri a esercitarla: costoro si chiamavano loro praefecti.
Così Germanico era stato nominato duumviro di Caesaraugusta e avea scelto a proprio rappresentante un certo Tiberio Clodio Flavo — praef(ecto) German(ici)1. Alcuni anni dopo, insieme a Druso, il figlio di Tiberio, era stato duumviro ad Acci2, quattuorviro a Carteia3 e duumviro quinquennale a Praeneste4.
Così Nerone, fratello di Caligola, era stato duumviro di Brixia5 (Brescia) e di Aquinum6 nella Campania, e Druso, il fratello minore, di Hasta (Asti)7. Li aveano poi eletti insieme a loro duumviri i cittadini di Caesaraugusta8 e duumviri quinquennali gli abitanti di Formae9, (Formia, nella Campania) e infine quelli di Karthago Nova10 i quali
- ↑ Cohen, 154, 663-666 in monete in nome d’Augusto: suo collega nel duumvirato era L. Iuvenzio Luperco; cf Eckhel, Doctrina numorum veterum, Vindobonae, Vol. otto, 1792, Vol. IV, pag. 227; Heiss, p. 201, 18-21; Delgado, IH, 45, XCVI-XCVII, 20-25.
- ↑ Cohen, 216, 1; Heiss, 257, XXXIII, 12; Delgado, III, 8, LXXXV, 10 e 11.
- ↑ C. 228, 1; Heiss, 332, XLIX, 29; Delgado, I, 91, XV, 64.
- ↑ C. I. L. XIV, 2964, I, 5.
- ↑ C. I. L. V, 4374: suo praef(ectus) era P. Papirius Pastor.
- ↑ C. I. L. X, 5393: col praefectus Q. Decius Saturninus.
- ↑ C. I. L. V, 7567: col praefectus P. Vergilius Laurea.
- ↑ C. 234-235, 2-3; Heiss, 205, XXVI, 51 e 52; Delgado, III, 52, CII, 71-73.
- ↑ C. I. L. X, 6101.
- ↑ C. 234-235, 4-5; Heiss, 271, XXXVI, 28 e 29; Delgado, III, 71-72, CXI, 35-37.
da due penne e da due spighe, posto tra le corna d’una vacca — R. — cn . atelivs . ponti . it v . qv. Gli Strumenti pontificali. P. B.
Non c’è veramente il nome di c o (k)(artago) n(ova); ma oltre che è duumviro quinquennale insieme al re Giuba questo Cnaeus Atelius che più tardi fu duumviro quinquennale insieme a Cn. Pomponio Fiacco (Cf. Cohen, 247, 1) abbiamo anche un’iscrizione lapidaria (Cf. Müller, Frag. hist. gr. III, pag. 467) da cui ricaviamo ch’egli, oltre a essere duumviro quinquennale, era pure " patronus (coloniae) „ di Carthago Nova.