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le monete di caligola nel cohen | 253 |
quella città durante il regno di Caligola1. Sì le une come le altre sono monete che si potrebbero chiamare "di riflesso„ e appartengono — mutatis mutandis — alla stessa categoria delle monete di restituzione, almeno storicamente.
Non ripeterò per le monete d’Agrippina e per quelle di Nerone e Druso quanto ho detto intorno a quelle di Germanico e mi fermerò invece più specialmente sopra 5 monete che il Cohen — pag. 245-246 — ha classificate " Caligola e Tiberio „ e di una delle quali dò ora la descrizione:
P. B.2.
Queste monete, descritte così come le ha date il Cohen e tanto più venendo dopo le monete "Caligola e Augusto„ — pag. 244-245, i-ii — ed essendo seguite alla lor volta da quelle " Caligola e Nerone Druso „ " Caligola e Antonia „ e così via, poste tutte quante dopo le monete romane e greche di Caligola, par quasi che siano monete che Caligola, imperatore, avrebbe coniate in onore di Tiberio, o, meglio, pare che gli abitanti di Carthago Nova intendessero, onorando Tiberio, onorare, per riflesso Caligola. Il che non è: non si tratta qui di monete che ho sopra chiamate " di riflesso „: no, qui ci troviamo dinanzi a monete che furono emesse in onore di Tiberio dalla città di Carthago Nova, nell’anno in cui ne era (duumviro) quinquennale lo stesso Caligola, prima di salire al trono.
Era cosa ormai entrata nell’uso che le colonie o i municipi eleggessero alle loro cariche più importanti o l’imperatore medesimo3 oppure i suoi parenti più prossimi quando
- ↑ Lo stesso dicasi della moneta seguente di Antonia la madre di Germanico — Cohen, 223, 8 di Corinto, moneta che, per avere nel rovescio i nomi dei duumviri P. Vipsanio Agrippa, conveniva porla sotto il titolo " Caligola e Antonia „ — Cohen, 246 — oppure riattaccarla a quel titolo con una nota.
- ↑ Heiss, 272, tav. XXXVI, 34; Delgado, III, 72. CXI, 42; cf. Florez, I, 336-338, tav. XVII, 3-6.
- ↑ Abbiamo anche l’esempio d’un re della Mauretania, Giuba II che era duumviro quinquennale proprio di Carthago Nova — Heiss, 269 e 273, tav. XXXV, 5:
D. — ivba rex ivbae f n v qv. Simbolo d’Isidc; un globo, sormontato