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specialmente e anzitutto, di conoscere se la tal moneta sia d’oro, d’argento, di bronzo o d’ottone; se sia classica — antica — o falsificata — della rinascenza o moderna —; essi vogliono sapere quale prezzo abbia sul mercato di Parigi o di Londra, perchè l’antiquario deve trarne un profitto e il compratore intende di non essere turlupinato.

Sotto questo rispetto, gli antiquari non possono essere che oltremodo grati al Cohen, il quale però più che un’arida e nuda esposizione delle monete ha inteso di fare — come del resto lo stesso titolo dimostra — un lavoro che rispondesse alle esigenze della numismatica moderna, conformato cioè ai concetto che la numismatica altro non è se non una scienza ausiliare della storia.

E, per verità, quest’opera del Cohen, in mancanza d’altre più moderne dello stesso genere, è considerata come il Corpus delle iscrizioni monetarie imperiali, così come il Corpus inscriptionum latinarum è per le iscrizioni lapidarie. Ma, se per lo storico riescono d’uno speciale interesse quelle qualità delle monete che all’antiquario possono anche essere indifferenti, lo storico ha soprattutto bisogno che le monete siano descritte con la maggiore precisione possibile e che siano rilevate certe particolarità caratteristiche le quali possono, storicamente, costituire, di per sé, un documento nel documento. Ha il Cohen sortito l’effetto che si riprometteva? Ha saputo conciliare le esigenze degli antiquari con quelle non meno necessarie della storia? E quanto vedremo nel presente lavoro, il quale si divide in due parti. La prima riguarda le monete romane e greche con leggenda latina; la seconda le monete greche con leggenda greca. La prima parte, di cui mi occupo ora, è suddivisa in diversi paragrafi, dove parlerò delle " inesattezze varie „ che altri potrebbe anche considerare errori di stampa, lapsus calami, ma che sono troppo frequenti e talune di non lieve entità, chi guardi alla natura dell’opera del Cohen, la quale, come è necessario in tutte le scienze descrittive, avrebbe dovuto curare grandemente la precisione e l’esattezza; tratterò poi de’ " titoli „ dati alle monete, della loro " cronologia „ della " aggiudicazione erronea di monete ad alcune città „ e da ultimo delle " monete inedite „ rispetto al Cohen.