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234 francesco malaguzzi

l’incisore Cerbara1 sui quali furono per le prime eseguite le monete di rame ottenute colla fusione dei vecchi sesini fuori corso2.

Per le leonine furono mandati i conii (fabbricati dal Cerbara sul modello fatto venire da Roma) al Direttore della zecca romana che li fece perfezionare dal proprio incisore. La battitura non incominciò che sulla fine del 18293.

Del breve pontificato di Pio VIII (Castiglioni), dal febbraio 1829 al novembre del 1830 abbiam poco a dire. I conii per le monete furono eseguiti a Roma dall’incisore Woigt e nell’aprile del 30 si coniavano le nuove piastre: a Bologna l’incisore si limitò a fabbricare molti gettoni, per ordine legatizio4. Nel luglio, da Roma il Direttore scriveva che colà si eran fabbricati i nuovi testoni e ai 4 d’agosto si spedivano da Bologna al papa i primi esemplari del testone stesso forse eseguiti sotto la sorveglianza del Woigt che era stato chiamato appositamente5.

E a questo tempo che risalgono i migliori perfezionamenti eseguiti nelle macchine delle officine monetarie. I carteggi dell’archivio moderno della nostra zecca sono pieni di particolari su questo argomento e di richieste alle varie officine d’Italia e a uomini tecnici e relative risposte, sul modo migliore di ritrovar metalli e di affinarli, di far leghe, di perfezionare i conii, i torchi idrauHci, le fusioni, ecc., ecc.

Del periodo successivo del papato di Gregorio XVI (Capellari) che, aiutato due volte dagli Austriaci a reprimere le interne sollevazioni, man-

  1. Protocollo cit., 1826, n. 9.
  2. Ibid., n. 184.
  3. Ib., n. 547 e segg.
  4. Protocollo, 1830, n. 861, 862.
  5. Ibid, n. 921, 926, 927.