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232 | francesco malaguzzi |
primi di maggio dello stesso anno cedette il luogo a un governo provvisorio austriaco. E noto come dopo improvvisi avvenimenti nella penisola, il papa riebbe le legazioni1.
Del periodo di Gioacchino Murat ci rimangono alcuni decreti sulla zecca di poca importanza.
Pio VII morì il 20 agosto 1823. Del suo tempo essendo direttore della zecca bolognese il Salvigni, si cercò a Roma di dare disposizioni per la perfetta uniformità fra le due zecche dello Stato della Chiesa di Bologna e Roma. E poiché le monete che più differenziavano tra loro erano quelle di rame, il direttore della zecca romana, per ordine superiore, avvertiva quello di Bologna che i pesi colà erano i seguenti:
Peso romano | Peso italiano | |||
Denari | Grani | |||
Pel Baiocco | 10 : 1 | 920/1000 | Grammi | 11 : 867 |
Mezzo baiocco | 5 : — | 920/1000 | " | 5 : 933 |
Quattrino | 2 : — | 280/1000 | " | 2 : 373 |
100 baiocchi assortiti nel peso dovevano corrispondere a 200 mezzi baiocchi e 500 quattrini.
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Si aggiunse che anche le impronte si dovessero assomigliare distinguendo le monete di Roma da un R nell’esergo e quelle di Bologna da un B2. Nel dicembre venne l’ordine di sospendere la monetazione italiana che pare avesse proseguito fino allora e di coniare mezzi paoli3. Poco dopo si provvedeva a incominciare la coniazione dell’oro e perciò i due
- ↑ Diario bolognese dal 1796 al 1818 di Giuseppe Guidicini, Bologna 1886-87.
- ↑ Registro delle determinazioni di massima, 29, nov. n. 270.
- ↑ Ibid. n. 291.