Pagina:Rivista italiana di numismatica 1898.djvu/235


la zecca di bologna 231

campioni dei pezzi da cinque lire perchè servissero di modello a quelli bolognesi: ma per allora non se ne fece nulla1. Con numero di protocollo 22 il direttore generale " fa presente a questo direttore che S. E. il Ministro delle Finanze ha determinato di far battere in questa Zecca lo scudo da L. 5 e la lira itahana. „ L’ordine fu la conseguenza del decreto del 21 marzo 1806, non ancora attuato in Bologna. Dalle istruzioni mandate al Direttore della nostra zecca rileviamo che la tolleranza del titolo delle nuove monete d’argento era di 3 millesimi e il titolo non al di sotto di 9/102. L’approvazione per la coniazione di una prima partita di 30 mila nuove monete d’argento da 5 lire e da 1 lira venne solamente nel giugno del 1809:3 poco prima era appunto finita la battitura delle monete di rame da tre centesimi4.

Da allora fino al 1814 continuarono regolarmente le altre coniazioni delle monete stabilite per Bologna che, in tutto, sono, come il lettore vedrà nelle descrizioni, le seguenti: da 5, da 2 e da una lira d’argento, da mezza lira, da cinque soldi, pure d’argento, da un soldo, tre centesimi e un centesimo, di rame col motto Napoleone imperatore e re, l’indicazione locale B (Bologna), la data da un lato e le parole Regno d’Italia e l’indicazione del valore delle monete dall’altro.

Caduto Napoleone a Lipsia, Gioacchino Murat si alleò cogli Austriaci e occupò colle sue truppe lo Stato Romano e i ducati di Parma e Modena: il 18 gennaio 1814 entravano le truppe napoletane in Bologna. Quivi si stabilì un governo provvisorio che ai

  1. Protocollo della R. Zecca di Bologna, n. 281 e segg.
  2. 1808. Esperimenti, verificazioni, ed approvazioni, Tit. V., fasc. C. ivi tutti i carteggi relativi alle monete d’argento.
  3. Protocollo, 1809, n. 368.
  4. Ibid. n. 226.