Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
230 | francesco malaguzzi |
Dato da Bajona il 17 luglio 1808.
napoleone.
Per l’Imperatore e Re |
Dalla faraggine di carte (scritture, carteggi, contratti, conti, registri) di questo tempo, che segnano il principio della burocrazia invadente, trascurando tutto quanto è inutile al nostro argomento ed è la maggior parte, ci limiteremo a ricordare le notizie che ci interessano perchè si riferiscono ad ulteriori coniazioni.
A riattivare l’esercizio dell’officina di Bologna i cui vecchi arnesi non rispondevano alle esigenze del grande lavoro dei nuovi tempi e del commercio sempre più diffuso, furon fatti venire da Modena torchi, metalli, arnesi e supellettili. Ad effettuare le prime coniazioni di moneta di rame, per ottemperare al decreto imperiale, il Ministro delle Finanze accordò un fondo di dodici mila lire itahane per le spese di monetazione2, disponendo poco dopo per il ritiro delle verghe d’oro che vi si custodivano.
Prima che si battessero i pezzi da io centesimi, troviamo ricordate molte pratiche per coniar monete d’argento: della quale coniazione però non resta decreto imperiale forse perchè le cose pertinenti alla zecca nostra furono da allora considerate come affari interni e per la dipendenza dell’officina bolognese dalla Direzione Generale residente a Milano3. Nel maggio infatti arrivavano dalla capitale del Regno i