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la zecca di bologna 223



CAPITOLO IX.


La zecca di Bologna sotto il primo Regno d’Italia — Decreti — Personale e funzionamento dell’officina — Coniazioni di monete d’argento e di rame — Successivi governi e monete bolognesi dal 1814 al 1861 — Chiusura della zecca e ultime disposizioni.

L’ultimo periodo della zecca bolognese offre maggior interesse del precedente. Formatosi nel marzo del 1805 il primo Regno d’Italia sotto lo scettro di Napoleone, il nuovo Sovrano si diede, tra le altre cose, a regolare il corso delle monete, così difettoso fino allora, semplificando le zecche.

Il primo decreto del governo napoleonico sull’argomento è quello del 28 giugno 1805: così formulato:


— Napoleone, per la grazia di Dio e per le Costituzioni Imperatore de’ Francesi e Re d’Italia

Decreta


        Art. 1. Non vi saranno che due zecche nel Regno. Esse sono stabilite una in Milano, e l’altra in Bologna.

Art. 2. L’Amministrazione della zecca sarà composta come segue:

Un Direttore generale della zecca e monete, Un Segretario,

Un Ricevitore e Custode delle paste,

Un Verificatore degli assaggi.

Due Assaggiatori,

Un Capo addetto a ciascuna delle seguenti officine:

Partizione e finazione — Fonderia — Trafila e taglia — Revisione — Stamperia — Macina delle terre.

Un Disegnatore coll’obbligo di sopraintendere ai lavori d’incisione,